Il 2025 porta con sé importanti novità per il mondo della pubblicità digitale. Meta, già nota per l’implementazione di strumenti per l'intelligenza artificiale nelle sue piattaforme pubblicitarie, ha deciso di intensificare l'etichettatura degli annunci generati o modificati in modo significativo tramite le sue tecnologie di intelligenza artificiale. Questo cambiamento mira a garantire che gli utenti siano informati riguardo alla provenienza dei contenuti pubblicitari, aumentando così la trasparenza e la consapevolezza.
Etichettatura degli annunci: cosa cambia?
La società Meta ha annunciato l’ampliamento dell’implementazione delle etichette per gli annunci. Sebbene inizialmente queste etichette fossero applicate solo ai contenuti generati o fortemente modificati con i propri strumenti di generazione artificiale, ora la strategia include anche gli annunci creati o alterati tramite strumenti di terze parti, come quelli forniti da OpenAI e Google.
L'obiettivo principale dell'etichettatura è fornire agli utenti chiari segnali sui contenuti generati artificialmente. Meta adotta un approccio stratificato per decidere quando le etichette debbano essere applicate. Ad esempio, se un inserzionista utilizza strumenti di generazione AI interni della società ma non apporta modifiche significative ai contenuti, in particolare non coinvolgendo figure umane fotorealistiche, l’annuncio non avrà un’etichetta dedicata. Al contrario, quando sono presenti rappresentazioni umane realizzate attraverso AI, l’etichetta sarà maggiormente visibile, di modo che non possa passare inosservata.
La visibilità delle etichette e la loro importanza
L’introduzione di queste etichette è particolarmente rilevante nel contesto di una crescente attenzione verso i contenuti generati da AI. In presenza di modifiche sostanziali nell’immagine o nel video, Meta garantirà che l’etichetta sia applicata, rendendola visibile accanto al marchio di pubblicità sponsorizzata. Ciò avviene nel tentativo di evitare che gli utenti siano ingannati da contenuti artificiali che potrebbero sembrare autentici o naturali. In questo scenario, l’esplicitazione e l'affermazione dei contenuti generati da AI diventa cruciale, specialmente in un'epoca in cui la maggior parte delle informazioni proviene da fonti digitali.
La questione della consapevolezza da parte degli utenti è ancora aperta. Infatti, è lecito domandarsi se le persone notino effettivamente queste etichette o se si fermino per investigare a fondo che tipo di tecnologia è stata utilizzata per creare contenuti. Meta, consapevole di queste dinamiche, continua a rafforzare il suo impegno verso la trasparenza.
La crescente rilevanza dell'intelligenza artificiale nelle piattaforme
L'intelligenza artificiale rappresenta una delle sfide principali per le aziende tecnologiche, e Meta non è da meno. Con la sua suite di applicazioni, tra cui Facebook, Instagram, WhatsApp e Threads, l'azienda ha integrato l'AI nelle sue operazioni quotidiane. Recentemente, si è assistito a un'accentuazione dell’uso delle tecnologie di AI, il che rendeva inevitabile anche l'implementazione di politiche più rigorose riguardanti la trasparenza sui contenuti pubblicitari.
La preoccupazione per la veridicità delle informazioni e la lotta contro la disinformazione è diventata un’esperienza comune per le piattaforme social. L'implementazione di strumenti di verifica e un approccio olistico all’etichettatura dei contenuti generati dalla AI sono passaggi fondamentali nel tentativo di arginare tali problematiche. Sebbene alcune iniziative di verifica dei fatti siano state sospese, l'etichettatura dettagliata dei contenuti generati da AI assume una funzione ancora più importante.
Meta, quindi, si inserisce nel dibattito più ampio su come le tecnologie di AI influenzano la nostra vita quotidiana e le esperienze digitali degli utenti, portando avanti il suo cammino verso una maggiore responsabilità nelle pratiche pubblicitarie.