Trump minaccia nuove tariffe: l’iPhone rischia un aumento di prezzo vertiginoso

Le nuove tariffe cinesi potrebbero far lievitare i prezzi degli iPhone, con stime che prevedono un aumento fino al 43%, generando preoccupazioni tra i consumatori e impatti sul mercato azionario.

Nelle ultime ore, il mondo della tecnologia e dei consumatori si è trovato a dover affrontare una notizia preoccupante riguardo le imminenti tariffe imposte dalla Cina. Queste misure potrebbero avere un impatto significativo sui prezzi degli smartphone, in particolare degli iPhone, causando un notevole incremento nei costi di acquisto. L’anticipazione di questi cambiamenti si traduce in timori per i consumatori, che potrebbero veder lievitare i costi per questi prodotti privilegiati.

Aumento delle tariffe: l’impatto sull’iPhone

Negli ultimi giorni, si è parlato molto del piano tariffario del presidente statunitense Donald Trump, il quale potrebbe aumentare il costo del tuo prossimo iPhone. I modelli assemblati in Cina e indirizzati al mercato statunitense subiranno un dazio del 54%, uno strumento fiscale destinato a colpire i beni provenienti dalla Cina. Questi aumenti si sommano a un già esistente dazio del 20%, che è aumentato ulteriormente con un’imposta addizionale del 34% annunciata dal presidente la settimana scorsa.

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Secondo alcune stime di Rosenblatt Securities, il prezzo iniziale di un iPhone 16 potrebbe aumentare del 43%, passando da 799 a 1.142 dollari. Per la variante di punta, l’iPhone 16 Pro Max con 1TB di memoria, il prezzo potrebbe addirittura schizzare da 1.599 a 2.300 dollari. Le preoccupazioni non si bloccano qui, poiché oltre a questi aumenti, ci si aspetta che i costi continuino a crescere.

La reazione del mercato e gli sviluppi futuri

Questa mattina, Trump ha emesso nuove minacce nei confronti della Cina, imponendo un’ulteriore tariffa del 50% se il paese non ritirerà il dazio del 34% sui beni statunitensi. La reazione immediata è stata dura: il Dow Jones ha subito una rapida caduta, perdendo 300 punti in pochi secondi mentre le azioni di Apple, che avevano recuperato leggermente, hanno subito un nuovo crollo di 8 dollari.

Se queste minacce verranno messe in atto, la tariffa complessiva del 104% potrebbe spingere i prezzi dell’iPhone verso la soglia dei 3.000 dollari. Mentre Apple potrebbe decidere di assorbire l’aumento dei costi e mantenere i prezzi invariati, una tale decisione potrebbe ridurre drasticamente i profitti, dando vita a un effetto domino negativo sul mercato azionario. Le azioni Apple hanno aperto a 177,24 dollari, toccando un valore minimo di 174,62 dollari, per poi rimbalzare fino a 194,14 dollari e stabilizzarsi a 180,73 dollari.

Trend nel mercato delle telecomunicazioni

Nonostante le turbolenze nel settore tecnologico, c’è un’eccezione nel mercato delle telecomunicazioni: le azioni di T-Mobile, il secondo operatore wireless più grande negli Stati Uniti, mostrano segni di resilienza e hanno registrato un aumento di quasi 2 dollari nel corso della giornata. Mentre Trump punta a forzare i partner commerciali americani a negoziare accordi che eliminerebbero i dazi reciproci, la domanda rimane se tali accordi possano essere raggiunti in tempo per prevenire conseguenze economiche potenzialmente devastanti.

Il clima generato da queste incertezze tariffarie e le trattative commerciali in corso possono già generare una breccia nei mercati, portando a interrogativi su possibili scenari recessivi. Con i consumatori già preoccupati per l’aumento dei prezzi, la questione diventa urgente e richiede una risposta concreta da parte delle autorità competenti.

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