Jony Ive critica i fallimenti del settore AI ma annuncia una nuova collaborazione da 6,5 miliardi

Jony Ive critica i recenti dispositivi di intelligenza artificiale, come il Rabbit R1 e l’AI Pin, evidenziando la mancanza di innovazione e le sfide nel settore dell’hardware AI.

Nell’ambito dell’innovazione tecnologica e delle evoluzioni nel campo dell’intelligenza artificiale, Jony Ive ha rilasciato delle dichiarazioni significative a Bloomberg riguardanti la sua startup, io, e la collaborazione con OpenAI. Con un investimento stimato di ben 6,5 miliardi di dollari, questa associazione si prefigge di sollevare nuove sfide e opportunità nel settore dell’hardware dedicato all’AI. Tuttavia, Ive non ha risparmiato critiche ad alcuni dei prodotti emersi nella scorsa annata, come il Rabbit R1 e il Humane AI Pin, evidenziando le lacune nella progettazione e nella funzionalità.

Critiche ai recenti dispositivi di intelligenza artificiale

Durante l’intervista, Ive ha messo in evidenza le difficoltà affrontate da dispositivi come il Humane AI Pin e il Rabbit R1, che ha descritto come prodotti deludenti. A 58 anni, l’ex designer senior di Apple ha dichiarato che entrambe le creazioni hanno mostrato una mancanza di innovazione e visione. “Sono stati prodotti molto scadenti,” ha affermato, sottolineando che non sono riusciti a proporre nuove idee e approcci.

Strumenti simili dovevano sperimentare un’evoluzione nel modo in cui gli utenti interagiscono con la tecnologia, ma i risultati sono stati ben al di sotto delle aspettative di mercato. Le recensioni iniziali avevano già tracciato un quadro poco incoraggiante; ad esempio, il Pin era stato etichettato da David Pierce come “non funziona” e il R1 è stato descritto come “una versione peggiore e meno funzionale dello smartphone”.

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La sorte di Humane e i suoi prodotti

Humane, a sua volta, già guidata da ex dipendenti Apple, è finita sotto la supervisione di HP dopo un’acquisizione fortemente orientata a capitalizzare su talenti e tecnologie. Questa manovra ha dimostrato come il mercato possa muoversi rapidamente, abbandonando progetti che non hanno raggiunto i risultati sperati. Tutti i modelli di AI Pin erano stati ritirati a febbraio, segnalando il rapido declino di un prodotto che aveva suscitato speranze e attese.

L’acquisizione ha rappresentato un chiaro messaggio sulla necessità di una revisione nel panorama delle tecnologie AI. Nonostante i sistemi come l’AI Pin stessero tentando di ridefinire le interfacce utente, si sono rivelati insufficienti a rispondere alle esigenze degli utenti.

Il futuro del Rabbit R1 e la sua evoluzione

Dopo critiche e insuccessi, il Rabbit R1 continua la sua attività, anche se il suo slancio sembra essersi affievolito. Tuttavia, recentemente l’azienda ha introdotto un aggiornamento che permette di registrare un log delle memorie, utile per migliorare il contesto delle interazioni con il suo assistente AI. Inoltre, stanno offrendo una prova gratuita di Intern, il loro sistema operativo potenziato e pervasivo, ideato per far interagire più agenti in modo coordinato.

Nonostante i difficili inizi, l’azienda sta lavorando alla prossima versione del suo sistema operativo, rabbitOS 2.0, per cercare di conquistare nuovamente la fiducia degli utenti e dei critici. Si attende di capire se queste mosse saranno sufficienti per riaccendere l’interesse e per riportare la tecnologia AI al centro delle conversazioni e del progresso nel settore.

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