La questione delle tariffe introdotte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su prodotti cinesi sta avendo un impatto significativo su Apple, uno dei colossi dell’elettronica. Recenti dichiarazioni hanno fatto emergere nuove incertezze, in particolare per i modelli di iPhone destinati al mercato americano. Con una tariffa sulle importazioni dalla Cina arrivata a un impressionante 125%, ci si aspetta che Apple possa dover aumentare notevolmente i prezzi dei suoi smartphone. Ma ci sono alcuni sviluppi che potrebbero giocare a favore della compagnia.
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Le nuove tariffe e la posizione di Trump
Dopo aver affermato che non ci sarebbero state esenzioni, il presidente Trump ha fatto un passo indietro dichiarando un’interruzione temporanea delle tariffe per 90 giorni, ad eccezione di quelle su prodotti provenienti dalla Cina. Questa manovra lascia la porta aperta a possibili aiuti per le piccole e medie imprese più colpite da questo regime tariffario. Sebbene Apple non possa essere considerata un’azienda di piccole dimensioni, il suo legame con il mercato cinese rende le nuove tariffe un argomento di preoccupazione. Infatti, l’aumento delle tasse su i prodotti cinesi potrebbe condurre a un ritocco dei prezzi al pubblico, col rischio di un grande ricarico sui modelli di iPhone più recenti.
Riportando un esempio pratico, l’innalzamento delle tariffe potrebbe implicare che il prezzo di alcuni modelli di iPhone raddoppi, rendendoli accessibili solo a una ristretta fascia di consumatori. Considerando che Trump stesso è un utente di iPhone, ci si potrebbe aspettare una reazione più cauta da parte sua. Tuttavia, la sua attitudine alla valutazione basata sull’istinto potrebbe rendere le cose imprevedibili per i capi di aziende come Apple.
L’incertezza nei rapporti tra Apple e il governo
Il CEO di Apple, Tim Cook, potrebbe risentire di queste oscillazioni nei rapporti con la Casa Bianca. Gli investitori e gli specialisti del settore stanno iniziando a identificare i segnali di crisi emersi a seguito delle ultime decisioni di Trump, che potrebbero far vacillare la stabilità di Apple. Questo week-end, il CEO ha dovuto affrontare un enigma particolare: mentre le tariffe aumentano, i tavoli di gestione aziendale devono pianificare una strategia che possa evitare l’incremento dei costi di produzione.
Il timore principale è che senza una chiara esenzione per quanto riguarda la Cina o la possibilità di spostare lentamente la produzione in paesi con minori tariffe, come l’India, i futuri profitti di Apple possano essere drasticamente compromessi. Gli investitori si trovano alla ricerca di stabilità: il mercato azionario di Apple ha già mostrato segnali di stanchezza e incertezza, portando a una preoccupante fluttuazione del titolo.
Le ripercussioni sul mercato azionario
Recentemente, il titolo di Apple ha visto una flessione significativa, con un calo di oltre il 6%. Le azioni sono scese sotto il livello psicologico del $200 per azione, facendo tremare i numerosi azionisti della compagnia. Questa situazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenere la reputazione di Apple come leader nel settore tecnologico. Sono in molti a esprimere apprensione in merito alla competitività di Apple, specialmente a fronte della recente perdita della corona di azienda più preziosa negli Stati Uniti, strappata da Microsoft.
Con una capitalizzazione di mercato di $2,81 trilioni, il distacco da Microsoft, che vale $2,79 trilioni, è diventato più sottile. Pertanto, la gestione delle prossime mosse in termini di produzione e politiche tariffarie sarà cruciale per mantenere la forza del marchio Apple e per garantire che i clienti continuino a sentirsi motivati all’acquisto dei nuovi modelli di iPhone, evitando così rincari che potrebbero spingere il pubblico a orientarsi verso alternative più economiche.