Nell’ambito dell’evento Stripe Sessions 2025, Jony Ive, l’ex capo del design di Apple, ha rilasciato un’intervista rara e approfondita. Conversando con Patrick Collison, co-fondatore di Stripe, Ive ha offerto uno sguardo intimo sulla sua carriera, le sue esperienze a Silicon Valley e i princìpi che guidano il suo lavoro attuale. L’intervista, che ha toccato diversi aspetti della cultura aziendale di Apple e del design contemporaneo, si è concentrata sulla responsabilità sociale dei designer e sull’importanza di creare prodotti che riflettano valori umani.
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Gli inizi e il fascino per il Macintosh
Ive ha ricordato il momento in cui ha scoperto il Macintosh, un’esperienza che ha segnato profondamente la sua vita. Da studente in Inghilterra, il Mac gli è apparso come “una bicicletta per la mente”, simbolo del genio creativo dei suoi progettisti. “Quello che facciamo è una testimonianza di chi siamo”, ha dichiarato Ive, sottolineando come questa scoperta lo abbia spinto a trasferirsi in California all’inizio degli anni ’90. Questamento ha rappresentato l’inizio di un’avventura che avrebbe cambiato il panorama tecnologico e di design.
In Apple, Ive ha scoperto che il design non è solo una questione di abilità tecniche, ma anche una parte fondamentale della cultura aziendale. Ha condiviso aneddoti su rituali settimanali, come le colazioni di gruppo, in cui i membri del team si alternavano a cucinare per gli altri. Queste pratiche non servivano soltanto a rafforzare lo spirito di gruppo, ma erano elementi essenziali per creare prodotti con empatia e attenzione ai dettagli.
L’importanza della cura nel design
Durante l’intervista, Jony Ive ha messo in evidenza quanto sia cruciale che il design sia radicato nella cura e nella chiarezza, piuttosto che essere un’azione dirompente senza senso. Ha descritto il suo impegno nel perfezionare anche i dettagli più piccoli dei prodotti, come la modalità di apertura di un cavo di ricarica, percepita come un segno di amore e attenzione verso gli utenti. Citando Steve Jobs, Ive ha affermato: “Puoi esprimere gratitudine alla specie attraverso ciò che fai”, evidenziando il legame emotivo tra creatori e fruitori.
Nel suo nuovo studio, LoveFrom, fondato dopo aver lasciato Apple quasi sei anni fa, Ive ha spiegato come la missione sia ampliata nel tempo, pur mantenendo intatti i valori di base. Lavorando su progetti che spaziano dal software all’architettura, il team multidisciplinare di Ive ha l’obiettivo di “elevare sinceramente la specie”, un concetto che riflette la profonda responsabilità spirituale del design consapevole.
Le sfide del design nell’era tecnologica
Il discorso si è spostato anche sugli effetti collaterali della tecnologia moderna, toccando temi come i social media e l’accelerazione dell’innovazione nell’intelligenza artificiale. Ive ha avvertito che non basta avere buone intenzioni: chi progetta deve anche assumersi la responsabilità quando i prodotti generano effetti dannosi. “Anche se sei innocente nelle tue intenzioni, se sei coinvolto in qualcosa con conseguenze negative, devi prenderti la responsabilità”, ha affermato.
Questa presa di coscienza sta diventando sempre più rilevante in un mondo dove la tecnologia avanza rapidamente e le sue implicazioni sociali vengono esaminate con attenzione. I designer e i tecnologi sono chiamati a riflettere sulle loro opere, dove ogni creazione deve rispondere a un’etica di responsabilità e consapevolezza.
Progetti futuri e misteri creativi
Non ci sono state rivelazioni su cosa stesse filmando Ive a San Francisco il mese scorso, ma il progetto hardware di OpenAI rimane un punto di grande interesse. La curiosità attorno alle nuove iniziative di Ive aumenta, lasciando i fan e gli esperti di design in attesa di scoprire quali innovazioni siano in cantiere. Con un passato glorioso a Apple e un futuro ancora da scrivere, Jony Ive continua a setacciare il mondo del design, rimanendo un figura centrale nel dibattito contemporaneo sul significato del creare.