Spotify potenzia l’esperienza musicale con comandi vocali per l’AI DJ

Spotify introduce comandi vocali per gli abbonati Premium, consentendo una personalizzazione delle playlist. Gli utenti possono ora richiedere brani specifici, migliorando l’esperienza di ascolto.

Spotify, la popolare piattaforma di streaming musicale, fa un passo avanti importante per i suoi abbonati Premium. Da oggi, gli utenti possono personalizzare le proprie playlist attraverso comandi vocali in inglese, offrendo maggiore autonomia nella scelta dei brani da ascoltare. Contrariamente all’approccio precedente in cui la musica veniva selezionata in base agli ascolti degli utenti, ora è possibile specificare cosa si desidera sentire.

Comandi vocali per una musica più personalizzata

La nuova funzionalità di comando vocale è facilmente accessibile. Gli utenti devono semplicemente premere e tenere premuto il pulsante “DJ” situato nell’angolo in basso a destra dell’app. Dopo aver sentito il beep, possono esprimere a voce le loro preferenze musicali. Si può richiedere, ad esempio, “fammi ascoltare un po’ di musica elettronica per una corsa a mezzogiorno” o “sorpresa, fammi sentire qualche brano indie che non ho mai ascoltato”. Queste nuove funzioni offrono un controllo molto più diretto sulla musica riprodotta, creando così un’esperienza di ascolto più coinvolgente.

In precedenza, il pulsante DJ modificava casualmente il brano in riproduzione senza offrire la possibilità di determinare quale fosse il brano successivo. Questa limitazione ha portato Spotify a sviluppare il nuovo sistema di comandi vocali, permettendo agli utenti di indirizzare il DJ virtuale verso artisti specifici, generi musicali o atmosfere. La nuova opzione riprende anche elementi del sistema di raccomandazioni musicali basato su vibrazioni, lanciato in beta lo scorso anno, che consentiva di creare liste di brani in base a richieste testuali come “fammi ascoltare della musica per accompagnare la mia vita come un film”.

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Maggiore flessibilità, ma con alcune limitazioni

Sebbene la possibilità di usare comandi vocali rappresenti un significativo miglioramento, rimane l’unico metodo di interazione per determinare quali brani verranno riprodotti dal DJ AI. Questo può risultare scomodo in contesti dove parlare non è pratico, come in ufficio o in ambienti pubblici affollati. Pertanto, se un utente ha già in mente un brano specifico, potrebbe risultare più semplice cercarlo manualmente piuttosto che sperare che il DJ AI lo suggerisca.

Questo limite potrebbe, quindi, influenzare l’adozione effettiva della funzionalità tra gli utenti. Tuttavia, con la continua evoluzione di Spotify e l’arrivo di nuove tecnologie, è probabile che in futuro vengano introdotte ulteriori opzioni per un’interazione ancora più fluida con il DJ virtuale.

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