Retrobright: come sbiancare le plastiche ingiallite | Guida con video

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Le plastiche ingiallite sono un problema comune su PC e console degli anni '80 e '90. Nella guida di oggi vediamo come ripristinare le plastiche ingiallite e farle tornare alla colorazione originale con un procedimento semplice e alla portata di tutti. Esistono metodi, ricette e tecniche diverse per effettuare il retrobirght e "sbiancare" le plastiche ingiallite di computer e console, nel mio caso ho optato per un metodo particolarmente semplice ma comunque molto efficace.

Restaurare un Macintosh Classic

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Durante lo scorso inverno sono riuscito a recuperare, ad un prezzo stracciato, un vecchio Macintosh Classic in condizioni estetiche terribili e con problemi alla scheda video. Nonostante i problemi hardware ho deciso di acquistarlo comunque per poterlo sistemare e riportare all'iniziale splendore tecnologico. Il primo passo per il restauro era naturalmente quello di sbiancare e sistemare la scocca esterna che risulta ingiallita e sporca. Proprio per questo motivo mi sono gettato sul web alla ricerca di un sistema semplice per ripristinare il colore originale delle vecchie plastiche ingiallite dal tempo.

Su web e youtube ho trovato molti differenti metodi per effettuare il retrobright, molti richiedono vari componenti ed i più complessi anche l'utilizzo di luci ultraviolette. Personalmente ho deciso di optare per il metodo più facile per verificarne l'efficacia ed eventualmente passare a sistemi più complessi in caso di bisogno. Devo dire che nel mio caso è stato sufficiente e spero che basti anche nel vostro caso.

Perché le plastiche ingialliscono

Retrobright - macinthos classic con plastiche ingiallite

La plastica utilizzata per computer e console degli anni '80 e '90 tende ad ingiallire e a perdere la colorazione bianca nel tempo. L'ingiallimento è causato dalla presenza del Bromo, che in natura è marrone, sulla superficie esterna delle plastiche in ABS che, se esposto alla luce solare, nel corso del tempo tende a diventare giallognolo.

Lo strato di bromo veniva applicato alla plastica per garantirle un effetto ritardante, ovvero per rallentare o prevenire invecchiamento e processi di combustione. Effettivamente sotto questo aspetto si è dimostrato efficace, peccato che però nel tempo diventi giallo.

Sembra però che anche la presenza del butadiene, indicato dalla lettera B di ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene), potrebbe essere un'ulteriore causa di ingiallimento delle plastiche. Sono, infatti, noti alcuni casi di console e computer mai espositi al sole e sempre conservati all'interno delle confezioni originali che hanno avuto problemi di ingiallimento.

Come funziona il retrobright

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La procedura di retr0bright punta a far tornare allo stato originale il colore delle scocche di PC e console, potrebbero essere vecchi computer, Commodore o i primi Macintosh.

Mi scuso per ogni errore o inesattezza, in chimica non sono mai andato particolarmente bene. Il processo chimico si basa sull'aggiunta di un catalizzatore, basato su ossigeno attivo, che sia in grado di ridare la molecola di ossigeno al bromo in modo da farlo tornare allo stato di fabbrica. Grazie a questo processo quindi il bromo ritorna al colore bianco trasparente e le plastiche tornano a nuova vita.

Nel corso degli ultimi anni si sono visti nascere svariati metodi per effettuare il retrobright, tutti comunque di basano su acqua ossigenata ed altri componenti che vanno a creare un liquido schiumoso da applicare uniformemente ai nostri retro-dispositivi. Il liquido, lasciato esposto al sole, va quindi a creare la reazione chimica, di cui parlavamo sopra, e riesce a reimmettere nel bromo l'ossigeno e a sbiancare le plastiche.

Le varie ricette si basano su acqua ossigenata a 30 o 40 volumi (quella utilizzata dai parrucchieri per sbiancare i capelli) a cui spesso viene aggiunto il Vanish (quello per lavare i panni). La soluzione liquida, spesso arricchita di altri componenti, viene spalmata sui vari componenti e lasciata esposta al sole per qualche ora.

Come procedere e cosa serve

Ho scelto la ricetta più semplice per il retrobright, ovvero quella di utilizzare solamente l'acqua ossigenata. Vediamo quindi cosa serve:

  • acqua ossigenata a 40 volumi, si può comprare per qualche euro nei negozi di prodotti per la casa o per parrucchieri
  • un pennello per spalmare il composto, regolate la grandezza in base alle dimensioni dell'oggetto
  • pellicola trasparente, quella per alimenti va benissimo

Il primo passaggio è quella di smontare interamente il pc e tutti i suoi componenti elettronici e meccanici in modo da liberare i componenti plastici da ogni altro pezzo. Smontare il Macintosh Classic è stato tutto sommato abbastanza semplice, anche se le viti non sono sempre facili da raggiungere e per effettuare il tutto è necessario utilizzare dei cacciavite Torx.

Una volta liberate le plastiche possiamo sciacquarle sotto acqua corrente ed usare un panno in microfibra per togliere lo sporco superficiale. Nel mio caso il Mac era in condizioni terribili, ho quindi strofinato a lungo le plastiche esterne del case per poter rimuovere sporco, aloni e strisce che intaccavano tutta la scocca esterna. Lavare le plastiche sotto acqua corrente in maniera attenta aiuta ad avere componenti più pulite su cui l'acqua ossigenata si rivelerà più efficace.

A questo punto possiamo versare l'acqua ossigenata all'interno di un contenitore in plastica e possiamo iniziare a spalmarla uniformemente su tutta la superficie delle plastiche da ripristinare. Una stesura uniforme del liquido ci consentirà di avere risultati migliori ed evitare aloni con differenti livelli di bianco, o giallo.

Una volta terminato possiamo ricoprire il tutto con della pellicola trasparente, questo permette di velocizzare il processo e consente di avere risultati migliori in tempi più rapidi (e anche di sporcare meno). Quando avete fatto posizionate tutto al sole ed assicuratevi che il tutto venga colpito uniformemente dai raggi solari. Se avete plastiche di grandi dimensioni potete valutare se girarle dopo un paio di ore di esposizione in modo da raggiungere tutti i lati con una buona quantità di raggi ultravioletti. Personalmente ho lasciato la scocca del mio vecchio Mac al sole per circa 4 ore, ruotandola un paio di volte. Generalmente dovrebbero bastare circa 3 ore di esposizione per risultati ottimali.

Terminato il tempo di esposizione al sole possiamo lavare le plastiche sotto acqua fredda. Assicuriamoci di rimuovere tutto il liquido ed eventuali residui.

A questo punto è necessario valutare i risultati ed assicurarsi che lo sbiancamento sia uniforme e che non siano presenti zone sporche o macchie. Se è tutto perfetto possiamo procedere col rimontare il tutto e tornare ad utilizzare i nostri device ripristinati sotto l'aspetto estetico.

Nel mio caso il Macintosh Classic presentava livelli di pulizia differente, soprattutto nella parte frontale della scocca, ho quindi optato per una nuova applicazione solamente sulle parti macchiate in modo da andare a pareggiare il livello di bianco. Con una seconda esposizione ad acqua ossigenata e raggi solari sono riuscito ad uniformare lo sbiancamento con risultati soddisfacenti.

Conclusioni e risultati

La ricetta più semplice per il retrobright si è dimostrata molto efficace, e sicuramente sufficiente, nella restaurazione del mio Macintosh Classic degli anni '90. Le plastiche della scocca esterna sono tornare quasi come nuove, il colore giallo se n'è andato e la colorazione bianca è tornata allo splendore iniziale, salvo qualche striscio a cui non c'è purtroppo rimedio.

Se avete avuto risultati non soddisfacenti potete optare per i metodi più completi e complessi che sono in grado di garantire livelli di pulizia e ripristino sicuramente migliori rispetto alla versione base da me spiegata ed utilizzata in questa guida.

Il Macintosh Classic ora è pronto ad essere restaurato, la scheda video da ancora qualche problema ma per questo cercherò di capire come procedere nelle prossime settimane. Vi lascio qui sotto le foto dei risultati delle mie operazioni di retrobright.

Foto prima del retrobright

Foto dopo il retrobright

Bonus: gli interni del Macintosh Classic del 1991

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