Negli ultimi mesi, il fondatore di X, Elon Musk, si è trovato al centro di una polemica crescente che coinvolge il suo social network e presunti legami con gruppi terroristici. Dalla critica rivolta al Dipartimento del Tesoro per la mancanza di controlli adeguati, siamo passati a situazioni in cui la piattaforma sembra alimentare la comunicazione di organizzazioni internazionali sanzionate. Le recenti scoperte sollevano domande importanti sulla gestione della sicurezza e della trasparenza su questo popolare social media.
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La denuncia del Tech Transparency Project
Giovedì, il Tech Transparency Project ha pubblicato un report che individua diversi profili sospettati di collegamenti con gruppi terroristici, tra cui Hezbollah e Hamas. Questi profili hanno guadagnato notevole visibilità, accumulando centinaia di migliaia di follower, e la piattaforma sembra aver chiuso un occhio su attività discutibili. Un aspetto corroborante è la presenza di badge “ID verificato” su alcuni di questi account, il che suggerisce che potrebbero violare le politiche interne di X, che vietano l’utilizzo del social network a soggetti sanzionati.
Le funzionalità premium di X e i sospetti di finanziamento
X offre ai suoi utenti canali di abbonamento premium, creando un contesto in cui profili problematici possono sfruttare queste opportunità per amplificare la loro voce. Gli utenti pagano $8 al mese per il costo dell’abbonamento Premium e fino a $395 per uno Premium+. Queste funzionalità non solo consentono di condividere contenuti più lunghi, ma anche di monetizzare le loro attività attraverso strumenti come i “tip”, che permettono di ricevere donazioni direttamente da follower. Ciò alza preoccupazioni significative circa l’uso di X per raccogliere fondi da parte di gruppi con attività illecite.
L’algoritmo Grok e la sua influenza
Un altro elemento critico emerso è il chatbot Grok di X, il quale sembra favorire la visibilità di account legati a organizzazioni sanzionate. Secondo il report del TTP, uno degli account monitorati era legato a Hassan Moukalled, identificato come un importante “money exchanger” di Hezbollah. Questo profilo aveva ricevuto un badge di verifica e un numero sostanzioso di follower prima della sua eventuale sanzione da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. La questione centrale è come l’AI di X interpreti e proponga contenuti, basandosi sulle interazioni e impressioni generate dagli stessi utenti.
Questa situazione pone interrogativi gravi sulla responsabilità di X nel monitorare e limitare l’influenza di gruppi potenzialmente pericolosi, e su come queste scelte di gestione possano avere conseguenze dirette sui diritti di sicurezza nazionale e internazionale. Le prossime azioni da parte del Dipartimento del Tesoro potrebbero definire non solo il futuro di queste specifiche entità, ma anche il ruolo di X come piattaforma nell’ecosistema globale dei social media.