Attenzione a una nuova truffa: l’FBI avverte su falsi messaggi vocali generati dall’AI

L’FBI avverte su una campagna di truffe che utilizza tecnologie deepfake per impersonare funzionari governativi, invitando i cittadini a non fidarsi di messaggi sospetti e a proteggere i propri dispositivi.

Un allerta dell’FBI ha sollevato il sipario su una insidiosa campagna di messaggistica malevola in corso, in cui attori criminali sfruttano la tecnologia vocale generata dall’intelligenza artificiale per impersonare funzionari governativi. Questa strategia mira a indurre i destinatari a cliccare su link pericolosi, capaci di compromettere la sicurezza dei loro dispositivi informatici.

L’inganno di funzionari falsi

Dal mese di aprile 2025, diverse persone hanno ricevuto messaggi da presunti alti funzionari degli Stati Uniti, un fenomeno che ha colpito molte figure di spicco all’interno del governo, sia federale che statale. L’advisory rilasciato dal Centro di Reclami per Crimini Informatici dell’FBI sottolinea l’importanza di non dare per scontata l’autenticità di questi messaggi. “Se ricevi un messaggio che sembra provenire da un alto funzionario statunitense, non darlo per vero,” avvertono le autorità.

Questa avvertenza rappresenta un campanello d’allarme per i cittadini e per le autorità di governo, in quanto le tecnologie, usate in questi attacchi, sono incredibilmente avanzate e difficili da distinguere, facendole sembrare molto convincenti. É chiaro che la situazione è preoccupante e le autorità stanno monitorando costantemente la situazione.

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Le tecnologie di deepfake e i rischi associati

Nel contesto di questa campagna, gli attaccanti inviano messaggi vocali generati tramite deepfake, una tecnologia che riproduce in modo estremamente realistico la voce e le caratteristiche di un parlante specifico. Le differenze tra l’oratore autentico e la sua imitazione sono spesso tanto subtle da risultare impercettibili senza un’analisi specializzata. A questo, si aggiungono messaggi testuali che accompagnano le comunicazioni vocali, con l’obiettivo di creare una connessione iniziale prima di tentare di accedere a informazioni personali.

Un metodo frequente utilizzato dai truffatori è la richiesta di proseguire la conversazione su un’altra piattaforma di messaggistica. Questo approccio può convincere le vittime a cliccare su link dannosi, pensando che stiano semplicemente effettuando un trasferimento della comunicazione. Purtroppo, la scheda informativa dell’FBI non ha fornito ulteriori dettagli su come avviene esattamente questo processo.

Un contesto di crescita delle truffe con deepfake

Questa allerta giunge in un periodo in cui le segnalazioni di utilizzo di audio e video deepfake per truffe e spionaggio sono in rapida crescita. Nell’ultimo anno, il noto gestore di password LastPass ha rivelato di essere stato preso di mira da una sofisticata campagna di phishing. Questa operazione ha utilizzato una combinazione di e-mail, messaggi di testo e chiamate vocali per ingannare i destinatari e ottenere le loro password principali. Durante la campagna, un dipendente di LastPass è stato contattato tramite una chiamata audio deepfake che impersonava il CEO dell’azienda, Karim Toubba.

In un altro episodio, nel 2024, è emersa una campagna di chiamate automatiche volta a dissuadere i Democratici del New Hampshire dalla partecipazione alle elezioni. In questo caso, è stata utilizzata una registrazione deepfake della voce dell’allora presidente Joe Biden. La questione ha avuto conseguenze legali: un consulente Democratico è stato incriminato per la sua connessione con queste chiamate, mentre l’operatore telefonico responsabile ha accettato di pagare una multa di 1 milione di dollari per non aver rispettato i requisiti di identificazione del chiamante imposti dalla FCC.

Vigilanza e prevenzione: cosa fare

È fondamentale che i cittadini rimangano vigili di fronte a fenomeni come questo, in cui le tecnologie più moderne possono essere utilizzate per fini malevoli. La chiave per affrontare queste truffe risiede in una buona dose di scetticismo e nell’adozione di buone pratiche di sicurezza informatica. È raccomandato non cliccare su link sospetti e verificare sempre l’autenticità dei messaggi, specialmente se sembrano provenire da fonti ufficiali. L’FBI, attraverso queste avvertenze, sta cercando di informare e preparare il pubblico per prevenire l’insorgere di nuove insidie.

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