Meta chiede la chiusura anticipata del processo contro la Federal Trade Commission

Il dibattito legale tra Meta e la FTC si intensifica, con l’azienda che chiede la chiusura del processo antitrust, contestando l’assenza di prove sul presunto monopolio e sulla qualità delle sue app.

Il dibattito legale tra Meta e la Federal Trade Commission si intensifica, con la compagnia che spinge per la chiusura anticipata del controverso processo antitrust. In seguito alla decisione della FTC di chiudere il proprio caso contro Meta, l’azienda ha presentato una mozione per l’immediata cessazione del processo, sostenendo che l’agenzia non ha fornito prove sufficienti per dimostrare l’esistenza di un monopolio.

La posizione di Meta sul monopolio

Meta ha chiaramente affermato che non esistono evidenze che possano provare la presunta potenza monopolistica dell’azienda. Nella mozione presentata, Meta ha dichiarato: “La FTC non ha alcuna prova che Meta abbia un potere monopolistico”, sostenendo quindi che il tribunale dovrebbe pronunciarsi a favore della compagnia. Questa affermazione segna un’importante tappa nel dibattimento legale, evidenziando come Meta si senta sicura nella sua posizione.

Le argomentazioni contro la FTC

Uno dei punti salienti della difesa di Meta riguarda la mancanza di evidenze da parte della FTC sul fatto che “la qualità complessiva delle sue applicazioni sia diminuita”. Secondo l’azienda, la FTC non è riuscita a dimostrare che gli utenti siano esposti a un numero eccessivo di pubblicità, dichiarando che questa mancanza di prove rappresenta un difetto cruciale per il caso dell’agenzia. Meta ha introdotto il concetto di “enshittification”, descrivendo una tendenza online dove la qualità del servizio dovrebbe diminuire in favore di maggiori guadagni pubblicitari.

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La questione della qualità delle app

Meta ha sostenuto che non viene presentato alcun precedente legale in cui il potere monopolistico sia stato determinato sulla base di un presunto deterioramento della qualità del prodotto. La difesa ha chiarito che, a proprio avviso, nessun caso giuridico ha mai stabilito il potere monopolistico esclusivamente sulla base di una riduzione della qualità del servizio. Questo argomento mette in luce le differenze fondamentali tra le aspirazioni della FTC e la posizione difensiva di Meta.

Reazione degli utenti e pubblicità

Un altro punto importante portato alla luce dalla difesa di Meta è che, contrariamente alle accuse della FTC, gli utenti sembrano apprezzare la presenza di pubblicità sulle piattaforme di Meta. La compagnia ha argomentato che la FTC non ha fornito indicazioni su quale dovrebbe essere “il giusto numero di pubblicità”, evidenziando che non ci sono prove che Meta stia mostrando più annunci rispetto a quanto avverrebbe in un mercato competitivo. L’idea che gli utenti possano facilmente cambiare servizio se le inserzioni diventassero eccessive viene usata da Meta per sostenere la sua posizione e mettere in discussione l’interpretazione della FTC.

Meta continua a disputare vigorosamente la questione del monopolio, segnando un’evoluzione significativa nel panorama del dibattito legale sulle pratiche commerciali nel settore della tecnologia. Il processo resta aperto, e le prossime settimane saranno decisive per il futuro di Meta e della sua operatività nel mercato.

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