Nel mondo in rapida evoluzione della tecnologia legale, Lexroom.ai emerge come un caso esemplare di come l’intelligenza artificiale generativa possa migliorare l’efficienza e la produttività degli studi legali. Fondata un anno fa, questa giovane impresa ha già collezionato successi notevoli, ottenendo un’ampia clientela tra aziende e studi legali, e avviandosi verso un fatturato ricorrente annuale quasi al milione di euro. Questo straordinario slancio ha catturato l’attenzione di investitori di talento, culminando in un significativo ciclo di finanziamento che promette di accelerare ulteriormente la sua espansione.
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Finanziamenti e crescita esponenziale
In soli dodici mesi dalla chiusura di un round pre-seed di 500 mila euro, Lexroom.ai ha recentemente completato un round di finanziamento seed, raccogliendo 2 milioni di euro. Questa operazione è stata guidata dal fondo belga Entourage, ma ha visto anche la partecipazione di investitori di alto profilo internazionale come Verve Ventures dalla Svizzera e Banyan Ventures dagli Stati Uniti. La presenza di figure rispettate nel settore tecnologico, come Joe Zadeh, ex vicepresidente di Airbnb, ha ulteriormente elevato il profilo della startup. Anche i primi investitori, tra cui Vento Ventures e X-Equity, hanno confermato la loro fiducia nel progetto.
La startup, fondata nel maggio 2023 da Paolo Fois, Martina Domenicali e Andrea Lonza, tutti giovani talenti riconosciuti da Forbes Italia nella lista degli under 30 del 2024, è sbocciata all’interno del venture builder Vento. Con un team di soli 15 dipendenti, Lexroom.ai è già riuscita a collocarsi tra il 25% delle startup SaaS globali caratterizzate da una rapida crescita verso un milione di euro di fatturato annuo.
Un approccio innovativo alla professione legale
Lexroom.ai si distingue nel campo delle legal tech per il suo approccio pragmatico e orientato alle necessità quotidiane dei professionisti del diritto. La piattaforma permette agli avvocati di formulare domande giuridiche in linguaggio naturale, ricevendo risposte precise e tempestive, complete di fonti rilevanti. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, gli utenti possono analizzare documenti legali e generare automaticamente atti e contratti, semplificando notevolmente la ricerca giuridica. In questo modo, Lexroom.ai diventa un’alleata importante per chi lavora nel settore legale.
Il successo di questa startup è anche il risultato di alleanze strategiche con studi legali di alto profilo, come Gatti Pavesi Bianchi Ludovici in ambito diritto societario, Ichino Brugnatelli & Associati nel settore del lavoro e WST Law & Tax Firm per le questioni tributarie. Queste collaborazioni hanno consentito di progettare strumenti efficaci che rispondono meglio alle esigenze specifiche dei professionisti.
Visione e ambizioni future
“La nostra missione è quella di supportare i professionisti, creando un prodotto in grado di valorizzare la loro risorsa più preziosa: il tempo,” afferma Paolo Fois, CEO di Lexroom.ai. Anche Pieterjan Bouten, fondatore di Entourage e principale investitore del nuovo round, sostiene che “Lexroom.ai affronta un problema cruciale per gli avvocati, diventando così uno strumento imprescindibile per i professionisti del diritto.” La rapidità con cui l’azienda sta crescendo è evidente e testimonia l’esigenza concreta di soluzioni innovative nel mercato.
I 2 milioni di euro raccolti saranno utilizzati per potenziare il team di sviluppo tecnologico, con l’obiettivo di raggiungere 35 dipendenti entro la fine dell’anno, di cui almeno la metà specializzati in intelligenza artificiale. Inoltre, Lexroom.ai mira a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano prima di intraprendere un piano di espansione internazionale.
In un contesto dove l’innovazione viene spesso vista come una minaccia, Lexroom.ai dimostra che può rappresentare una grande opportunità. La piattaforma non sostituisce le competenze degli avvocati, ma le arricchisce, permettendo loro di dedicare maggior tempo agli aspetti strategici della professione e di ridurre le attività ripetitive. Questa sinergia tra tecnologia e competenze legali sta contribuendo a far emergere la startup come una realtà di riferimento nel panorama globale dell’innovazione legale.