Brian Eno chiede a Microsoft di sospendere collaborazioni con il governo israeliano

Brian Eno chiede a Microsoft di sospendere i servizi legati al governo israeliano, denunciando il ruolo dell’azienda nella violazione dei diritti umani in Palestina e le proteste interne dei dipendenti.

Un appello forte e chiaro quello di Brian Eno, artista e musicista di fama internazionale, noto anche per aver composto il famoso suono di avvio del sistema operativo Windows 95. Nella giornata di oggi, Eno ha esortato Microsoft a “sospendere tutti i servizi che supportano operazioni che contribuiscono a violazioni del diritto internazionale”, sottolineando come l’azienda giochi un ruolo nella “sorveglianza, violenza e distruzione in Palestina”. Questa richiesta si inserisce in un contesto più ampio di pressione nei confronti del colosso tecnologico riguardo i suoi contratti con il governo israeliano.

L’incredulità di Brian Eno di fronte alla realtà attuale

Attraverso un post su Instagram, Brian Eno ha raccontato della sua esperienza con Microsoft, spiegando di aver accolto con entusiasmo il progetto Windows 95 come una sfida creativa. “Non avrei mai immaginato che la stessa azienda potesse un giorno essere implicata nel meccanismo di oppressione e guerra”, ha scritto, esprimendo un profondo dispiacere per la direzione intrapresa dall’azienda tanto amata. Eno ha specificamente menzionato i contratti di Microsoft con il Ministero della Difesa israeliano, una questione che ha sollevato numerose polemiche e dibattiti.

Recentemente, Microsoft ha confermato di avere contratti in essere con il governo israeliano per servizi cloud e intelligenza artificiale. Tuttavia, un’indagine interna dell’azienda ha concluso che “non esistono prove” del fatto che i suoi strumenti siano stati utilizzati per “prendere di mira o danneggiare persone” a Gaza, affermazione che ha suscitato scetticismo in vari ambiti, compresi gruppi per i diritti umani.

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La protesta interna contro i legami di Microsoft con Israele

Negli ultimi tempi, il tema dei legami di Microsoft con il governo israeliano ha generato un intenso dibattito, specialmente dopo i recenti eventi di violenza a Gaza. Dalla data dei fatti, il 7 ottobre 2023, le critiche sono aumentate, con organizzazioni per i diritti umani e commissioni delle Nazioni Unite che hanno accusato Israele di crimini di guerra e attività genocidarie. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, si stima che il numero delle vittime superi le 52.000, mentre alcune ricerche indicano che il numero potrebbe raggiungere le 109.000 unità.

Diversi dipendenti di Microsoft hanno espresso il loro dissenso nei confronti dei legami aziendali con Israele. Durante la conferenza degli sviluppatori di Microsoft, sono avvenuti alcuni incidenti di protesta, tra cui quello di Joe Lopez che ha interrotto il discorso del CEO Satya Nadella, gridando “Mostri come i crimini di guerra israeliani siano alimentati da Azure. Altri manifestanti hanno seguito l’esempio, tra cui un lavoratore palestinese del settore tecnologico, che ha interrotto una presentazione di un dirigente dell’azienda.

Le reazioni alle manifestazioni di protesta

Nonostante le proteste, Microsoft non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in risposta alle richieste di commento. In un episodio controverso avvenuto ad aprile, una dipendente di nome Ibtihal Aboussad ha interrotto un evento per il 50° anniversario dell’azienda, definendo Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI, “un profittatore di guerra”. Le azioni di protesta sono state organizzate dal gruppo No Azure for Apartheid, che chiede a Microsoft di terminare i contratti con il governo israeliano e sostenere un cessate il fuoco permanente, tra le altre richieste. Le manifestazioni hanno avuto conseguenze significative: Aboussad è stata licenziata per la sua interruzione, mentre un’altra collega, Vaniya Agrawal, ha deciso di dimettersi dopo essere stata allontanata dall’azienda.

La postura di Brian Eno e delle voci critiche all’interno di Microsoft mette in evidenza un luogo di tensione tra tecnologia, etica e responsabilità sociale, questioni sempre più centrali nel dibattito contemporaneo. Eno ha annunciato di voler destinare i guadagni ricevuti per la creazione del suono di avvio di Windows 95 in supporto alle vittime degli attacchi a Gaza, sottolineando la necessità di un’azione concreta in un momento di profonda crisi.

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