Un recente reportage di Mark Gurman di Bloomberg comunica che Apple svelerà durante il WWDC del 9 giugno una novità significativa: l’apertura dei suoi modelli di Intelligenza Artificiale Apple Intelligence a sviluppatori esterni. Questo passo rappresenta una svolta strategica per il colosso tecnologico californiano, che ha mostrato un impatto limitato in questo settore fino ad ora.
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Le novità nel software
Il nuovo kit di sviluppo software e i relativi framework daranno agli sviluppatori la possibilità di integrare nelle loro applicazioni e costruire sopra gli stessi modelli linguistici avanzati utilizzati da Apple in iOS, iPadOS e macOS. Attualmente, gli utenti in possesso di dispositivi compatibili possono utilizzare alcune funzionalità come i riepiloghi delle notifiche, suggerimenti per la scrittura e generazione di immagini, ma l’integrazione con i modelli di base era limitata a strumenti di front-end come Genmoji, Image Playground e gli Strumenti di Scrittura di sistema.
Questa situazione è destinata a cambiare. Stando a quanto riportato da Gurman, i primi passi dell’apertura da parte di Apple concederanno agli sviluppatori l’accesso a versioni più piccole dei suoi modelli di intelligenza artificiale, operanti direttamente sui dispositivi. Tuttavia, gli sviluppatori non potranno accedere ai modelli basati su cloud, attualmente gestiti sui server interni di Apple. Questo approccio potrebbe garantire interazioni più veloci e private, anche se con un minor potere computazionale rispetto alla versione cloud.
Impatti economici di questa decisione
Gurman sottolinea che questa manovra potrebbe avere ripercussioni positive sul piano finanziario per Apple, specialmente in un periodo in cui i ricavi dall’App Store sono messi sotto pressione da normative sempre più severe. Un incremento delle applicazioni disponibili può tradursi in un aumento delle entrate, dal momento che Apple riceve una percentuale sui ricavi generati dalle sottoscrizioni interne alle app. Tuttavia, la scorsa settimana un giudice statunitense ha emesso una sentenza a favore dei programmatori, obbligando Apple a consentire la deviazione dei clienti verso acquisti web, eludendo il sistema di condivisione dei ricavi dell’azienda. La proliferazione di nuove applicazioni potrebbe, quindi, mitigare il calo previsto dei ricavi legati ad alcune vendite attuali.
Riorganizzazione dell’ecosistema Apple Intelligence
Questa scelta di Apple sembra essere una risposta concreta alla necessità di rivitalizzare l’ecosistema di Apple Intelligence, compensando il tempo perduto in un settore caratterizzato dalla rapidità d’innovazione. I concorrenti come OpenAI, Google e Anthropic hanno già accumulato significativi vantaggi offrendo modelli di fondazione sempre più capaci e piattaforme per sviluppatori. Pertanto, il rilascio limitato della tecnologia AI da parte di Apple è stato definito “accidentato”.
Alcune delle funzionalità messe in campo inizialmente, come i riepiloghi di testate, hanno dovuto essere sospese a causa di errori fattuali, suscitando contestazioni pubbliche. Altre caratteristiche, come Genmoji, hanno invece faticato a rispondere alle aspettative, nonostante le campagne pubblicitarie massicce promosse da Apple. Aprendo il proprio stack di intelligenza artificiale agli sviluppatori, Apple potrebbe tentare di replicare il successo iniziale dell’App Store. Se l’azienda riuscisse a semplificare l’utilizzo delle nuove capacità per i programmatori, potrebbe rapidamente costruire una base ampia di esperienze innovative alimentate da AI, esclusive per le proprie piattaforme.
Il potenziale di questa evoluzione non passa inosservato e molti si chiedono se l’apertura di Apple Intelligence agli sviluppatori permetterà all’azienda di recuperare terreno nella corsa all’AI.