Un'analisi recente condotta da Ipsos e Google mette in luce come la percezione dell'intelligenza artificiale stia migliorando con l'aumento del suo utilizzo. Lo studio, intitolato “La nostra vita con l’AI: dall’innovazione all’applicazione”, ha sondato l'opinione di circa 21.000 individui in 21 diversi Paesi, tra cui l'Italia. Le conclusioni indicano una maggiore positività rispetto alle applicazioni dell'AI, suggerendo che l'uso diretto di queste tecnologie influisce significativamente sull'atteggiamento degli utenti.
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La diffusione dell'intelligenza artificiale in Italia
In Italia, il 43% della popolazione ha dichiarato di aver utilizzato un'applicazione di AI generativa nell'ultimo anno. Questo dato si traduce in un panorama in evoluzione, dove il numero di persone che vedono l'AI come un'opportunità è in crescita. Infatti, più della metà degli intervistati si dichiara entusiasta: il 54% considera le potenzialità dell'AI superiori alle preoccupazioni, e il divario si accentua per coloro che hanno avuto un contatto diretto con tali tecnologie, che si dicono ottimisti nel 70% dei casi.
Questi dati evidenziano un cambiamento culturale in atto. Sempre più italiani, in particolare tra coloro che hanno familiarità con l'AI, percepiscono un vantaggio nell'integrazione di questa tecnologia nella vita quotidiana e lavorativa. La disponibilità a sperimentare nuovi strumenti digitali potrebbe portare a una diffusione ulteriore delle applicazioni di AI nei vari settori, contribuendo a un'evoluzione del mercato del lavoro.
Opinioni sulla ricaduta economica dell'AI
Dalla ricerca emerge che il 37% degli italiani crede che l'AI avrà un impatto positivo sull'economia. Inoltre, il 61% degli intervistati è convinto che l'AI trasformerà le professioni nei prossimi cinque anni in modo favorevole. Tuttavia, persistono delle preoccupazioni: il 24% degli intervistati teme effetti negativi sull'economia, mentre il 33% esprime inquietudine riguardo la possibilità di perdite occupazionali.
In questo contesto, si delinea il profilo di un lavoratore su cinque che avverte una pressione diretta dall'AI nel proprio campo professionale, avendo la necessità di adattarsi o cambiare settore. La questione dell'impatto dell'AI sul mercato del lavoro rimane quindi un tema caldo e dibattuto, con opinioni divergenti che riflettono l'incertezza legata a questo fenomeno in crescita.
L'AI nella vita quotidiana e professionale
Un aspetto altamente positivo è il riconoscimento da parte degli italiani dell'AI come strumento in grado di portare vantaggi sia nella vita personale che in quella lavorativa. Il 53% crede di trarre benefici dall'AI, con un'ottima accoglienza verso le applicazioni pensate per facilitare la ricerca di informazioni online, che ottiene il consenso del 68%. Anche l'uso di assistenti personali per gestire attività quotidiane come spese e viaggi riscuote un buon apprezzamento, con oltre metà degli intervistati favorevoli.
In ambito professionale, l'AI viene vista come un alleato nella produttività. L'82% di chi è stato interpellato considera che l'AI possa supportare l'analisi di dati complessi e il benessere dei lavoratori. La percezione di un'orchestrazione positiva tra lavoro e tecnologia si riflette anche nella convinzione che l'AI genererà più tempo utile durante il lavoro, permettendo di concentrarsi su compiti più gratificanti piuttosto che su operazioni meccaniche.
Aspettative per il futuro dell'AI in Italia
Guardando al futuro, oltre la metà degli italiani ritiene che il Paese stia compiendo passi adeguati per massimizzare i benefici dell'AI. Vi è una forte attesa nei confronti di una collaborazione tra enti governativi e aziende tecnologiche, con il 65% degli italiani che sostiene l'importanza dell'assistenza da parte delle aziende di AI nella formazione dei governi sulla tecnologia. Inoltre, il supporto agli investimenti governativi per potenziare le infrastrutture di AI, quali internet ad alta velocità e fonti energetiche per supportare queste tecnologie, si attesta sul 65%.
In sintesi, la ricerca di Ipsos e Google mostra chiaramente un clima di crescente ottimismo verso l'intelligenza artificiale in Italia, con la popolazione sempre più propensa a considerarla uno strumento fondamentale per il progresso individuale ed economico.