Riconoscimento dell'incostituzionalità delle ricerche FBI su comunicazioni di cittadini statunitensi

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Un'importante sentenza di un tribunale federale ha stabilito che la ricerca da parte dell'FBI delle comunicazioni dei cittadini americani, raccolte sotto la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act , è incostituzionale. Questa decisione, resa pubblica la scorsa settimana dal giudice della Corte Distrettuale degli Stati Uniti, LaShann DeArcy Hall, ha messo in evidenza le violazioni del Quarto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

Il contesto della legge FISA

La legge FISA consente alle agenzie di intelligence federali di raccogliere un gran numero di comunicazioni estere per motivi di sicurezza nazionale. Anche se alcune di queste comunicazioni possono coinvolgere residenti statunitensi, il governo ha sempre sostenuto che l'imposizione di mandati per tali ricerche ostacolerebbe l'abilità dell'FBI di ottenere e reagire alle informazioni sui potenziali attacchi. Secondo dati recenti, nel 2023 l'FBI ha effettuato oltre 57.000 ricerche su dati di cittadini americani, segnando una diminuzione del 52% rispetto all'anno precedente.

Questo contesto normativo ha sollevato preoccupazioni per la privacy e per gli abusi potenziali da parte delle forze dell'ordine, dal momento che la raccolta di dati può avvenire senza un adeguato controllo dell'autorità giudiziaria. Le dispute legali intorno a queste pratiche hanno attirato l'attenzione di diverse organizzazioni per la salvaguardia dei diritti civili, tra cui l'Electronic Frontier Foundation, che ha criticato l'uso della FISA per giustificare pratiche ritenute invasive.

La questione Hasbajrami e la sentenza del tribunale

Il caso che ha portato a questa sentenza specifica coinvolge Agron Hasbajrami, un residente permanente degli Stati Uniti, accusato nel 2011 di aver pianificato di unirsi a un'organizzazione terroristica in Pakistan. Tuttavia, nel procedere con il caso, il governo non ha rivelato che parte delle prove contro di lui era basata su email ottenute senza mandato tramite la Sezione 702 della FISA.

Nel 2020, una corte d’appello aveva già accennato alla possibilità che tali ricerche potessero risultare incostituzionali, ma ora questa decisione è diventata ufficiale. Il giudice DeArcy Hall ha definito la pratica delle ricerche senza mandato dell'FBI su dati di cittadini americani "irragionevole" in base al Quarto Emendamento.

Le implicazioni della sentenza

La sentenza di DeArcy Hall evidenzia le contraddizioni esistenti nell'uso della Sezione 702. Sebbene le comunicazioni di cittadini statunitensi possano essere intercettate incidentalmente, il giudice ha sostenuto che autorizzare ricerche senza mandato su queste stesse informazioni contraddice l’intento della legge, la quale mira a evitare proprio la raccolta di dati di cittadini americani senza il giusto processo.

Il giudice ha sottolineato che permettere queste pratiche equivarrebbe ad autorizzare l'FBI ad attuare ciò che è stato chiamato un "backdoor search", una ricerca che schiva i requisiti di protezione previsti dal Quarto Emendamento. Questa nuova interpretazione riapre il dibattito sulle politiche di sorveglianza negli Stati Uniti e sul bilanciamento tra sicurezza nazionale e diritti civili. Assieme a questa sentenza, molti si interrogano su come le agenzie governative potranno affrontare le sfide future riguardanti la raccolta di dati e la protezione della privacy dei cittadini.

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