Perché Apple sceglie TSMC per la produzione dei suoi chip?

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La decisione di Apple di collaborare con Taiwan Semiconductor Manufacturing Company per la produzione dei processori è una scelta strategica che risale all’inizio della sua avventura nel settore degli smartphone. La partnership ha avuto un impatto significativo su entrambi i colossi, specialmente dopo il lancio dell’iPhone nel 2007 e l’evoluzione dei prodotti Apple. Analizzare questo legame consente di comprendere meglio le motivazioni dietro la preferenza di Apple per TSMC e il ruolo cruciale delle tecnologie avanzate nel soddisfare le esigenze di mercato.

Le origini della collaborazione tra Apple e TSMC

Quando Apple ha iniziato a sviluppare l'iPhone, si affidava inizialmente a processori prodotti da Samsung, un concorrente diretto. Questa scelta è stata vista come poco lungimirante, considerando che un rivale stava fornendo una delle componenti principali del dispositivo. Per questo, Apple ha deciso di sviluppare un processore personalizzato, esplorando anche altre opzioni di produzione. La ricerca iniziale si è indirizzata verso colossi come Intel Custom Foundry e Texas Instruments. Tuttavia, Apple si è subito resa conto che Intel non avrebbe potuto soddisfare le sue esigenze specifiche, e Texas Instruments non offriva tecnologie all'avanguardia.

Il fondatore di TSMC, Morris Chang, ha ricordato che nel 2011 Intel ha cercato di attrarre Apple per la produzione di chip a seguito di un incontro tra i CEO. Quest'ultima, però, ha visto il tentativo come un potenziale conflitto di interessi. Chang ha sottolineato che, nonostante Intel lavorasse in buona fede, operava più come progettista che come fonderia, mancando quindi della mentalità richiesta per un produttore di semiconduttori. Contrariamente, TSMC ha sempre messo l'accento sulle necessità delle aziende clienti, avviando una relazione basata sull’ascolto e sull’adattamento ai requisiti specifici di Apple.

Sfide tecnologiche e supporto della produzione

La partnership ha subito diverse sfide tecniche sin dall’inizio. Ad esempio, Apple ha chiesto a TSMC di implementare un nodo produttivo a 20 nm, mentre l'azienda offriva tecnologie a 28 nm. Questa situazione evidenziava la necessità di un'infrastruttura di ricerca e sviluppo solida, che al tempo non era completamente disponibile presso TSMC. Il team fu quindi costretto a riorganizzarsi, dirottando risorse da altri progetti per soddisfare la richiesta di Apple e lavorare sul futuro nodo da 16 nm FinFET.

Nel corso degli anni, Apple ha continuato a diversificare i propri fornitori di processori, ma con il tempo TSMC è diventata la scelta principale. Per i modelli A8 e A9, Apple ha collaborato sia con Samsung che con TSMC, ma successivamente ha deciso di investire esclusivamente in TSMC per i processori futuri. Questa decisione ha stabilito un intreccio profondo tra le due aziende, avviando un ciclo di innovazione continua e di investimenti importanti nelle tecnologie di produzione.

L’ascesa di TSMC come leader del settore

La strategia di Apple, focalizzata sull'innovazione e sull'affidabilità, ha consentito a TSMC di affermarsi come il più grande produttore indipendente di semiconduttori a livello mondiale. Grazie agli ordini consistenti e prevedibili provenienti da Apple, TSMC ha potuto giustificare importanti spese nello sviluppo di nuove tecnologie e impianti di produzione. Questo approccio ha portato allo sviluppo di nodi produttivi considerati all’avanguardia nel panorama industriale.

Il rapporto simbiotico ha permesso a TSMC non solo di accrescere le proprie capacitò produttive, ma anche di investire nella ricerca scientifica e nell'innovazione, garantendo così che le tecnologie usate nei dispositivi Apple rimanessero competitive e avanzate.

La scelta di Apple di collaborare con TSMC si è dimostrata strategicamente vincente, il che ha portato a una continua evoluzione e al rafforzamento della posizione di entrambe le aziende non solo sul mercato statunitense, ma anche in quello globale.

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