Il copyright sulle creazioni generate dall'intelligenza artificiale: le novità dagli Stati Uniti

Seguici su Google News

Negli ultimi anni, il dibattito attorno al copyright delle opere create tramite intelligenza artificiale si è fatto sempre più intenso, attirando l'attenzione di legislatori e artisti. Di recente, l'Ufficio Copyright degli Stati Uniti ha rilasciato un documento che delinea chiaramente come le opere generate da sistemi di intelligenza artificiale non siano attualmente protette dalle leggi sul copyright. Questo articolo esplorerà il contenuto di questa guida, chiarendo i suoi impatti sulla creatività e sulla proprietà intellettuale.

L’analisi dell’ufficio copyright

Il rapporto dell’Ufficio Copyright si concentra sulle questioni politiche legate all'intelligenza artificiale e sull'applicazione delle leggi attuali alla creazione di opere generate da AI. Nonostante l'innovazione che questo tipo di tecnologia rappresenta, il documento sottolinea come le normative esistenti possano essere applicate senza necessità di modifiche legislative. Tuttavia, chiarisce anche che tali leggi offrono una protezione molto limitata, soprattutto per quanto riguarda opere derivate da input generati.

Secondo le nuove linee guida, i prompt utilizzati per generare opere attraverso sistemi di AI non danno sufficiente controllo per considerare l'utente come l'autore dell'output. Questo vale sia per richieste semplici che per quelle complesse che prevedono iterazioni multiple. La conclusione è che, indipendentemente da quante volte un prompt venga modificato, l'opera finale riflette l'interpretazione del sistema, non l'autorialità dell'utente. Questo aspetto fondamentale rischia di lasciare opere come "Théâtre D’opéra Spatial", un'immagine generata da Midjourney, senza le necessarie protezioni legali.

Esempi concreti di creazione AI

Nel documento, l’ufficio dimostra l'imprevedibilità delle AI attraverso un’immagine generata da Gemini, che ha creato un gatto mentre fuma e legge, aggiungendo dettagli non richiesti. Questo esempio serve a stabilire una distinzione tra il controllo creativo dell’artista e il processo automatizzato della macchina. La storia di Jackson Pollock viene citata per illustrare come, sebbene un artista possa perdere il controllo totale sull'output finale, esso mantenga la capacità di dirigere ogni aspetto creativo, dalla scelta dei colori alla disposizione dei materiali. L'ufficio spiega che il vero problema risiede nel grado di controllo umano che può essere esercitato durante il processo creativo.

Il ruolo degli artisti e della creatività umana

Nonostante le limitazioni sulle opere generate da AI, l'ufficio stabilisce che l'uso di aiuti tecnologici non compromette la possibilità di protezione legale per i lavori creativi. Esiste una netta distinzione tra l’uso dell'intelligenza artificiale come strumento di supporto nella creazione e il suo impiego come sostituto della creatività umana. Le analisi suggeriscono che l’impiego di AI per la generazione di idee, come nel caso di schemi narrativi o delle basi musicali, non influisce sulla possibilità di ottenere diritti d'autore sull'opera finale, mantenendo il riconoscimento del creatore.

Inoltre, gli artisti che utilizzano la loro opera come input in un sistema AI possono ricevere protezione, a patto che la modifica apportata sia significativa. Ad esempio, un’illustrazione arricchita con effetti 3D generati da intelligenza artificiale potrebbe venire protetta se l’opera originale risulti riconoscibile. Tuttavia, gli elementi generati dalla AI non saranno soggetti a copyright autonomo.

Possibilità di protezione per contenuti generati da AI

Un altro aspetto affrontato dal rapporto è la protezione per opere che integrano contenuti generati dall’AI. Possono essere protette opere come fumetti, se un autore umano organizza le immagini AI e le abbina a un testo scritto. La normativa prevede anche che un film possa essere tutelato se include effetti speciali generati da AI, benché questi elementi singolarmente non riceveranno protezione. L'ufficio lascia aperta la possibilità, analizzando caso per caso, di fornire un sigillo di protezione anche per immagini create da prompt, qualora ci sia un intervento umano significativo nella selezione e modifica delle immagini.

L’ambito dei prompt e il futuro delle leggi sul copyright

Al di là delle opere visive e testuali generali, l'ufficio si interroga sull'eventualità di proteggere i prompt stessi. Tuttavia, mette in guardia sul fatto che questi possono essere considerati più simili a istruzioni per la generazione di idee prive di copyright, sebbene sia riconosciuta la presenza di elementi espressivi nelle formulazioni più creative. Ancora, questo non implica che il lavoro prodotto sia di per sé protetto.

Infine, l'ufficio non esclude la possibilità che, con l'evoluzione della tecnologia, le modalità di interazione degli utenti con i sistemi AI possano cambiare, portando a un controllo maggiore dell'espressione finale. Tuttavia, al momento, sembra evidente che i prompt non sono sufficientemente definitivi per stabilire diritti di copyright sulle opere risultanti.

Questo rapporto si inserisce in un'iniziativa più ampia volta a chiarire le questioni politiche e legali legate all'intelligenza artificiale, includendo riferimenti a future normative in materia di deepfake e l'ampliamento delle normative riguardanti l'uso dell'AI in contesti creativi.

Seguici su Telegram per ricevere le migliori offerte tech
Argomenti:

Chi siamo?

OutOfBit è un progetto nato nel Maggio 2013 da un’idea di Vittorio Tiso e Khaled Hechmi. Il progetto nasce per creare un sito di blogging che sappia differenziarsi ed appagare il lettore al fine di renderlo parte fondamentale del blog stesso.
Entra nello staff
COPYRIGHT © 2023 OUTOFBIT P.IVA 04140830243, TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
crossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram