Cresce la preoccupazione per i servizi di ricerca telefonica inversa: ecco cosa sapere

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Al giorno d'oggi, la disponibilità di dati personali su internet pone importanti interrogativi riguardo alla privacy. In particolare, alcuni servizi di ricerca telefonica inversa stanno suscitando preoccupazione per l'ammontare di informazioni sensibili che riescono a recuperare, spesso a prezzi accessibili. Questi strumenti possono, infatti, rivelarsi utili ma anche estremamente rischiosi, in quanto permettono di ottenere dettagli personali su chiunque, sollevando interrogativi sulla legalità e sull'etica di tali pratiche.

I dati a disposizione: un accesso senza precedenti

Negli ultimi anni, sono emersi diversi servizi di ricerca telefonica inversa che, per una cifra modesta, promettono di restituire un'ampia gamma di informazioni personali. Attraverso una semplice prova, è possibile scoprire tutto, dai profili sui social media a indirizzi email, fino a informazioni che dovrebbero restare private. Ad esempio, facendo un test con un numero telefonico, si può ottenere l'accesso a dettagli come la biografia di WhatsApp e profili di vari social network, a patto che quella persona non abbia adottato misure di protezione sui propri dati.

Le aziende che forniscono questi servizi, in genere, si trovano all'estero, in paesi come Stati Uniti, Canada e Malta. Il costo di accesso è sorprendentemente basso, con tariffe che partono da meno di un euro. Alcuni di questi servizi non solo permettono di scoprire i profili sui social, ma promettono anche di rintracciare indirizzi di residenza e persino la cronologia degli spostamenti dell'utente ricercato. Tuttavia, la questione di quale sia il limite tra informazione pubblica e violazione della privacy rimane centrale.

La legalità di questi servizi: un'area grigia

La legalità di queste ricerche telefoniche è un tema controverso. Secondo quanto affermato da alcuni fornitori di questa tecnologia, la raccolta di dati attraverso ricerche telefoniche sarebbe legittima, poiché si baserebbe su informazioni già disponibili al pubblico. Tuttavia, il modo in cui questi dati vengono raccolti solleva dubbi notevoli. Un esperto legale, l'Avv. Prof. Fabio Maggesi, chiarisce che "ci sono molteplici tattiche utilizzate da queste società: alcuni dati sono volontariamente resi pubblici dagli utenti, mentre altri possono essere ottenuti tramite hacking o violazioni di sistemi."

Il risultato è che molte persone possono trovarsi in situazioni vulnerabili, poiché hanno inconsapevolmente acconsentito a che i propri dati fossero visibili selezionando opzioni durante l'iscrizione a social network o altri servizi online. Quando certi dati vengono esposti a causa di violazioni di sicurezza, la responsabilità non ricade più sull'utente, ma sulle aziende che gestiscono i dati in modo non appropriato.

L'impatto delle pratiche illecite

Sebbene alcune tecnologie possano essere utilizzate per ricerche legittime, ci sono situazioni in cui i dati ottenuti vengono impiegati per scopi malevoli. Pratiche come il ricatto o la sorveglianza abusiva possono diventare una realtà concreta grazie all'accesso indiscriminato a informazioni personali. Servizi che promettono di svelare la presenza di individui su piattaforme come OnlyFans rappresentano un esempio di come le informazioni possano essere sfruttate in modo potenzialmente dannoso.

Maggesi sottolinea che "la legge non sempre riesce a tenere il passo con la rapidità con cui queste aziende operano e si spostano in giurisdizioni più favorevoli alle loro pratiche." Anche quando le informazioni vengono dichiarate "pubbliche", le modalità di raccolta e utilizzo possono facilmente scivolare nell'illegalità.

Come difendersi da questi rischi

Per prevenire abusi e proteggere i propri dati, è cruciale che gli utenti prestino attenzione alle informazioni che condividono online. Maggesi consiglia di "leggere attentamente i termini di servizio e le politiche sulla privacy quando ci si iscrive a piattaforme che richiedono dati sensibili come numeri di telefono o indirizzi email." Essere consapevoli delle implicazioni delle proprie scelte può fare la differenza nel mantenere il controllo sui propri dati.

È altrettanto importante monitorare periodicamente come e dove sono utilizzati i propri dati e agire se si riconoscono situazioni di abuso. La legislazione sulla privacy varia da paese a paese, e sebbene alcune norme siano più severe in Europa, le aziende possono ancora trovare modi per operare in zone grigie, il che rende difficile per gli utenti ottenere protezioni efficaci.

Essere vigilanti e consapevoli è il passo fondamentale per difendere la propria privacy in un mondo in cui i dati personali sono sempre più vulnerabili e a rischio di sfruttamento.

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