Come capire se un power bank è di scarsa qualità

power bank power bank

Se conosci un minimo il settore tecnologico, l’offerta di un power bank da 500.000 mAh per poco più di 30 euro potrebbe suonarti sospetto.

Alcuni negozi online poco affidabili cercano di truffare potenziali clienti, proponendo dispositivi con specifiche tecniche fantascientifiche ma che, alla prova dei fatti, si rivelano la più classica delle fregature.

I power bank falsi sono ancora molto diffusi, venduti da rivenditori senza scrupoli che cercano solo di guadagnare rapidamente a discapito di acquirenti avventati. Questi prodotti contraffatti si spacciano per dispositivi di marca e dichiarano di avere funzioni che in realtà non possiedono.

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Non è mai una buona idea acquistare un power bank di scarsa qualità

Anche se un power bank di scarsa qualità può comunque ricaricare il telefono, acquistarlo non è mai un buon investimento.

Questi dispositivi sono solitamente realizzati senza alcuna attenzione per sicurezza o la durata nel tempo, utilizzando celle di batteria di qualità dubbia. Di fatto, affidarti ai migliori modelli in circolazione resta la soluzione più saggia.

In questo articolo ti spiegheremo come individuare un prodotto fasullo attraverso pochi e semplici passaggi.

1- Capacità esagerata

La capacità di un power bank è la sua specifica più importante: più è alta, più energia può immagazzinare. Tuttavia, poiché le tecnologie future per le batterie sono ancora in fase di sviluppo, la maggior parte dei power bank si basa sulla tecnologia al litio, che impone un rapporto stretto tra capacità e dimensioni.

Un power bank grande quanto uno smartphone solitamente ha una capacità intorno ai 10.000 mAh. Se un dispositivo compatto dichiara 500.000 mAh e sta comodamente nella mano è sicuramente falso.

Anche il peso è un fattore da considerare: le batterie contengono metalli come alluminio e rame, che le rendono spesse e pesanti. Se un power bank sembra leggero e vuoto, c’è qualcosa che non va.

Detto questo, esistono power bank con grandi capacità. Per esempio,esistono modelli da 40.000 mAh per ricaricare laptop. Questi sono però lontani per costi dai modelli comunemente disponibili per smartphone e, a livello di ingombro, possono pesare diversi chili.

Ricorda comunque che, anche i migliori prodotti del settore non sono efficienti al 100%.

Anche i power bank di marca possono sembrare avere una carica inferiore a quella pubblicizzata. Ad esempio, un power bank da 10.000 mAh non può ricaricare due volte un telefono da 5.000 mAh. In condizioni ideali, si otterrà circa una carica e mezza. Questo non perché il power bank sia falso o difettoso: si tratta solo di una questione di pura efficienza.

I power bank utilizzano convertitori di tensione per fornire i 5-20 volt previsti alle porte USB. Quindi, il dispositivo collegato riduce tale tensione per caricare la batteria. In entrambi i processi si perde energia, motivo per cui solo una parte dell’energia di un power bank finisce nella batteria del telefono.

Questo vale per ogni power bank, indipendentemente dalla sua marca. Nell’immediato futuro, fino a quando non sarà elaborata una nuova tecnologia, la situazione non dovrebbe cambiare.

Power Bank smartphone

2- Qualità dell’imballaggio

Anche se al giorno d’oggi gli acquisti di dispositivi elettronici avviene in prevalenza online, avere tra le mani la confezione può rivelare la qualità del prodotto contenuto. I power bank, sotto questo punto di vista, non sono un’eccezione.

Se acquisti un prodotto e ti arriva in una busta di plastica trasparente, probabilmente non è di ottima qualità. Acquistando un power bank di scarsa qualità, magari da uno store economico asiatico, potresti accorgerti a prima vista che qualcosa non quadra.

Alcuni contraffattori si impegnano di più a imitare la scatola e il design di accessori originali di terze parti. Tuttavia, il più delle volte, le copie non sono perfette. Se noti una scarsa qualità di stampa e immagini sfocate sulla scatola di vendita del power bank, questi sono segnali d’allarme, così come eventuali documenti e accessori mancanti.

Poi c’è il prodotto vero e proprio. I modelli contraffatti possono assomigliare molto alle loro controparti originali e solo un occhio esperto può notare la differenza. I falsi possono essere smascherati confrontando il posizionamento e la qualità del marchio con le specifiche stampate. Anche i LED e il pulsante di accensione potrebbero avere un aspetto diverso sulla copia.

3- Occhio a potenza e valori esagerati

La potenza è un altro dato che i venditori poco raccomandabili amano gonfiare con i power bank di scarsa qualità.

Valori esagerati sono comuni tra i sottoprodotti, con modelli da 20 watt, per esempio, pubblicizzati come in grado di supportare 120 watt. Questi power bank presentano spesso etichette con riferimenti a ricarica rapida, ma senza alcun cenno riguardo standard supportati.

Spesso vengono forniti con etichette di ricarica rapida che non menzionano gli standard supportati. Esistono power bank in grado di erogare oltre 100 watt, ma sono facili da distinguere rispetto al resto del mercato. Questi modelli tendono infatti ad essere grandi, costosi e sono in genere proposti da marche note.

Se qualcuno cerca di venderti un power bank da 120 watt per meno di 20 euro, puoi star sicuro che sta cercando di imbrogliarti.

Come puoi esserne certo? È difficile determinare l’esatta capacità di potenza di un power bank, anche se lo hai a portata di mano. Se non carica il telefono velocemente come un normale adattatore da parete, è un segnale d’allarme. Un modo per misurare la velocità di ricarica del telefono in modo più preciso è utilizzare un tester di potenza USB o un cavo con misuratore di potenza integrato. Con un minimo di logica, puoi evitare comunque ogni rischio “fiutando” la probabile fregatura.

I power bank solari sono validi?

Un’altra caratteristica comune tra i power bank economici e senza marchio è la cella solare integrata. Se è vero che la ricarica solare funziona, almeno tecnicamente, questa tende a produrre poca energia.

Non solo: questo sistema funziona solo con il pannello esposto a luce solare diretta. Il power bank non si ricarica all’ombra o in ambienti chiusi e il calore del sole ne riduce la durata: fino a oggi, di fatto, optare per un dispositivo di questo tipo non sembra particolarmente conveniente.

Mi Power Bank 2

4- Verifica l’autenticità con un codice di sicurezza

Aziende come Xiaomi, Anker e Baseus includono codici di sicurezza che gli acquirenti possono utilizzare per avere la certezza di stringere tra le mani un prodotto originali. Questi possono talvolta presentarsi anche come codice QR coperto da uno strato che si gratta via per rivelarlo.

Non devi comunque abbassare la guardia: alcuni contraffattori possono arrivare persino a sostituire il codice QR di sicurezza per rifilarti un power bank di scarsa qualità, fatto passare per un modello di fascia alta.

Il codice QR falso può persino portarti a una pagina Web identica a quella del produttore, ma con un indirizzo diverso.

Power bank di scarsa qualità o contraffatti? Stanne alla larga

Se sei una persona sempre in movimento, il power bank è un accessorio di cui non puoi fare a meno.

Proprio per questo motivo, risparmiare pochi euro per poi avere problemi in fase di ricarica è assurdo. Sebbene i power bank falsi e di bassa qualità carichino il telefono, non lo faranno in modo efficiente e a lungo.

È più probabile che utilizzino batterie di bassa qualità che non hanno la stessa durata e potenza delle alternative di marca. Di fatto, potresti ritrovarti con smartphone scarico e senza possibilità di ricaricare proprio nel momento meno appropriato. Il tutto senza calcolare potenziali rischi legati alla sicurezza.

Affidandoti a uno store affidabile e a un brand noto, pur spendendo qualche euro in più avrai molte più certezze.

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