Conviene davvero comprare un monitor 5K?

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I monitor 5K diventeranno sempre più frequenti nelle case e negli uffici degli italiani. Ma conviene davvero spendere così tanti soldi per aggiudicarsene uno?

Effettivamente, buona parte dei display 5K non si limita a offrire una risoluzione leggermente superiore a quella del 4K, ma cerca anche di risolvere uno dei maggiori difetti del 4K: la densità di pixel. Basta per giustificare un extra investimento e passare dunque dal 4K al 5K?

Che cos'è un monitor "5K"?

Cominciamo dalle basi. Un monitor 5K è un monitor con una risoluzione orizzontale di circa 5.000 pixel. Non esiste una risoluzione 5K ufficiale, anche se la risoluzione più comune che rientra in questa descrizione è 5120×2880, che si adatta al tradizionale rapporto di aspetto 16:9 widescreen. La risoluzione 5K più comune offre dunque un aumento del 33% in orizzontale e verticale rispetto a quella comunemente nota come 4K nel mondo dei monitor (3840×2160).

Ora, poiché 5K può riferirsi a qualsiasi risoluzione con circa 5.000 pixel sull'asse orizzontale, anche alcuni display (super) ultrawide possono essere considerati tali. Una risoluzione di 5120×1440 vale tecnicamente come 5K, anche se il rapporto d'aspetto sarebbe di 32:9, significando così che la risoluzione verticale è esattamente la metà di quella più comune.

I monitor che utilizzano una risoluzione 5K sono in genere da 27” o più grandi, con alcune opzioni da 40” (16:9) e 49” (32:9). Il ridimensionamento del display è solitamente necessario per aumentare le dimensioni degli elementi sullo schermo, poiché l'utilizzo di Windows o macOS con una risoluzione "nativa" di 5K comporterebbe elementi dell'interfaccia e testo troppo piccoli da vedere.

Da notare, comunque, che i monitor 5K non sono il “limite” esistente sul mercato: possiamo infatti annoverare anche i monitor 6K, come l'Apple Pro Display XDR, che hanno una risoluzione nativa di 6144×3456 a 32”, e che offrono dunque una densità di pixel paragonabile su un pannello molto più grande.

schema risoluzione monitor - sd - fhd- 4k - 5k - 8k

Perché scegliere il 5K?

A questo punto dovrebbe esser già chiaro come il vantaggio principale della maggior parte dei monitor 5K (almeno quelli che utilizzano la risoluzione comune di 5120×2880) sia la densità di pixel. Il risultato derivante dall’acquisto di un monitor 5K è infatti la possibilità di aggiudicarsi una densità di pixel di circa 218 ppi, che soddisfa le specifiche di Apple per quello che l'azienda definisce un display "Retina". La filosofia alla base di queste alte densità di pixel è che, da una normale distanza di visione, i singoli pixel non sono distinguibili a occhio nudo.

Insomma, con un display avente queste caratteristiche il testo e gli elementi dell'interfaccia sono molto nitidi, proprio come i display integrati nella maggior parte degli smartphone moderni. Si tratta di una buona notizia per gli utenti Mac che possiedono un modello di MacBook con qualità Retina, valutato che connettere un display esterno significa tradizionalmente accettare una densità di pixel inferiore (e quindi una qualità dell'immagine inferiore) rispetto all'utilizzo del display nativo di un MacBook Pro o di un MacBook Air. Lo stesso vale per gli utenti di iMac che desiderano aggiungere altri display alla loro configurazione.

Si tenga conto che gli attuali display 4K da 27 pollici non raggiungono l'obiettivo di 220 ppi per la qualità Retina che Apple si prefigge. L'interfaccia utente non Retina di Apple può apparire troppo piccola al di sopra dei 110 ppi e troppo grande al di sotto dei 220 ppi, mentre il testo può apparire sfocato. Questo fenomeno ha portato lo sviluppatore Mac e iOS Bjango a coniare "la zona negativa" come termine per indicare una densità di pixel insoddisfacente in un post sul blog dedicato alle sfide che questi display pongono ai designer.

Ancora, il monitor 5K significa anche un po' più spazio sul pannello per visualizzare qualsiasi cosa si stia lavorando, rispetto ai display 4K comparabili. Il 33% in più di spazio sullo schermo consente di lavorare su un'immagine 4K al 100% della risoluzione, pur avendo ancora spazio sullo schermo per elementi dell'interfaccia utente come la timeline di un video o i controlli di editing fotografico. Avrete anche più spazio per le finestre del browser, i documenti, gli strumenti di comunicazione come Slack o Teams, i feed dei social media e così via.

monitor 5K vs 4K

Quali sono gli svantaggi dei monitor 5K?

Purtroppo, sul mercato non ci sono molte opzioni quando si tratta di monitor 5K o, almeno, ve ne sono di meno rispetto a quelle che è possibile trovare sul fronte del 4K. E non sfugge nemmeno come la mancanza di concorrenza faccia sì che i prezzi rimangano piuttosto elevati.

Per quanto poi concerne i modelli da 27” ad alta densità di pixel, solo Apple e LG hanno offerte molto competitive, principalmente rivolte agli utenti Mac o, comunque, a creativi e professionisti, offrendo raramente frequenze di aggiornamento superiori a 60 Hz. Le ovvie eccezioni sono rappresentate dagli ultrawide per il gaming, che però mancano di densità di pixel e sono tutt'altro che accessibili per la maggior parte dei budget.

Infine, la connettività può rappresentare un problema, poiché le risoluzioni più elevate richiedono una maggiore larghezza di banda. Alcuni monitor 5K hanno utilizzato adattatori DisplayPort 1.2 doppi, altri si affidano a DisplayPort 1.4 e molti dei modelli più recenti optano invece per il connettore USB-C di Thunderbolt 3. Per utilizzare questi modelli è necessario un Mac o un PC che supporti i display Thunderbolt.

Quali sono i migliori monitor 5K oggi disponibili?

Quando si tratta di monitor 5K probabilmente l'Apple Studio Display rimane la scelta migliore, soprattutto per i possessori di Mac. Si tratta infatti di un monitor widescreen 16:9 con un pannello IPS che utilizza una frequenza di aggiornamento di 60 Hz. Non è compatibile con l'HDR, non ha il local dimming per migliorare il rapporto di contrasto ed è un po' costoso ma, d'altro canto, si tratta di un modello che può assicurare una ottima nitidezza grazie all'elevata densità di pixel, un'eccellente luminosità (quasi 600 nit), buoni angoli di visione.

Se si vuole qualcosa di simile all'Apple Studio Display, ma a un prezzo inferiore, si può dare un’occhiata al monitor LG 27MD5KL-B. Si tratta di un monitor 5K da 27” con la stessa densità di pixel, connettività Thunderbolt 3 e copertura del 99% dello spazio colore DCI-P3.

Ora, come abbiamo visto, il termine 5K può essere un po' nebuloso. Ecco dunque che qualsiasi monitor con più di 5.000 pixel sull'asse orizzontale può essere considerato tale. Pertanto, possiamo far rientrare in questo breve elenco anche l’Odyssey Neo G9 di Samsung, forte di una risoluzione 5120×1440 e di un display curvo da 49”. Ha una frequenza di aggiornamento di 240 Hz e prestazioni HDR davvero di rilievo.

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