La questione della connettività internet negli Stati Uniti continua a suscitare dibattiti, in particolare attorno al programma Broadband Equity, Access, and Deployment . Con la recente estensione di 90 giorni per la presentazione delle proposte finali da parte degli stati, i Repubblicani non perdono l’occasione per criticare l’operato del governo. Questo programma, volto a migliorare l’accesso a internet nella nazione, è stato soggetto a una serie di ritardi, che ora sembrano destare preoccupazioni ulteriori tra gli attori politici e gli esperti del settore.
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Il ritardo nell’implementazione del programma BEAD
Oggi, la National Telecommunications and Information Administration ha comunicato ai vari uffici per le * telecomunicazioni statali* una proroga di 90 giorni per la presentazione delle richieste di finanziamento destinate al programma BEAD. Questa mossa è giustificata come un tentativo di “migliorare l’efficienza, adottare un approccio più neutrale dal punto di vista tecnologico, ridurre la burocrazia e semplificare i processi di attuazione”. Tuttavia, i dubbi riguardo alla reale efficacia di tali misure stanno crescendo tra le istituzioni e i fornitori di servizi internet.
L’introduzione del concetto di “tecnologia neutrale” rappresenta un cambiamento significativo rispetto all’orientamento iniziale del programma, che favoriva principalmente le reti in fibra. Gli esperti nel campo delle telecomunicazioni indicano che, con questa nuova direzione, potrebbe esserci un’inversione di tendenza a favore di fornitori di servizi internet satellitari come Starlink, il quale, al momento, risulta l’unico provider satellitare in grado di rientrare nei requisiti BEAD.
Starlink e il suo ruolo nel panorama della connettività
Il programma BEAD, lanciato in seguito all’approvazione dell’Infrastructure Investment and Jobs Act nel 2021, aveva come obiettivo principale quello di implementare reti in fibra ottica, considerate più veloci e “future-proof”. Tuttavia, l’attuale situazione potrebbe segnare un cambiamento radicale, con possibilità di finanziamenti per Starlink che potrebbero salire fino a 20 miliardi di dollari, un incremento significativo rispetto ai 4.1 miliardi inizialmente previsti.
Drew Garner, direttore delle politiche al Benton Institute for Broadband and Society, ha espresso preoccupazioni sostenendo che sembra che i fondi siano destinati a spostarsi massicciamente verso Starlink. Anche Brian Allenby, senior director della Maine Connectivity Authority, ha confermato che il suo ufficio è in attesa di indicazioni chiare sulle nuove regole che dovrebbero guidare il programma. La comunità degli internet service provider è pronta e attende con crescente impazienza le direttive operative per poter procedere.
Le sfide legate ai requisiti di connettività
È importante evidenziare che, nonostante le aspettative, Starlink non ha ancora dimostrato di rispettare i requisiti richiesti per la connettività stabiliti dal programma BEAD. Secondo le ultime statistiche fornite da Ookla, le velocità di download medie di Starlink si attestano attorno ai 79 Mbps, molto al di sotto della soglia minima di 100 Mbps richiesta. Questo solleva interrogativi sulle reali capacità del servizio di raggiungere l’obbiettivo di fornire connettività adeguata negli ambiti meno serviti.
In un contesto in cui Starlink sembrava essere escluso dalle opportunità offerte durante l’avvio del programma, le recenti dichiarazioni di Elon Musk indicano una sua netta critica al programma BEAD, definito come uno spreco di fondi pubblici. Le dichiarazioni del fondatore di Tesla e SpaceX amplificano le tensioni, mentre gli esperti del settore sottolineano l’assurdità dell’estensione di 90 giorni, ritenuta controproducente rispetto all’intento di velocizzare le operazioni.