Lensa AI: cos’è, come funziona e perché devi starci attento

Lensa AI copertina
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In questi giorni potrebbe esserti capitato di buttare un’occhio su una qualsiasi piattaforma social, soprattutto Instagram, e di vedere una serie di ritratti digitalizzati dei tuoi contatti.

Questi risultano impressionanti e, per molti versi, possono ricordare un ritratto in stile “cartone animato”. Il loro impatto visivo è senza ombra di dubbio elevato e forse ti sei chiesto da dove escono fuori questi disegni.

Tali ritratti sono, con tutta probabilità, opera di Lensa AI, un’applicazione grafica che offre uno stile unico ai tuoi ritratti. La maggior parte degli utenti però, ignora il fatto che questo software può nascondere dei pericoli inaspettati.

Come funziona Lensa AI?

Come può un software offrire disegni con un impatto visivo di questo tipo?

Lensa utilizza l’intelligenza artificiale per digitalizzare i ritratti in una varietà di categorie, dall’anime al fantasy allo stile definito elegante, che ricorda molto da vicino un dipinto a olio su uno sfondo colorato o vuoto. L’app, di per sé è gratuita, ma i ritratti hanno un costo.

Con una “prova gratuita” di sette giorni, gli utenti possono caricare da 10 a 20 selfie e quindi selezionare un pacchetto di avatar unici, che vanno da 50 a 4,69 euro , 100 a 6,99 euro o 200 per 9,49 euro. Un abbonamento annuale ha invece un costo forfettario di 29,99 euro.

I potenziali dubbi etici sollevati da alcuni giornalisti

Tuttavia, la popolarità dell’app ha sollevato interrogativi sulla sulla natura potenzialmente dannosa della modifica di app e filtri che hanno inondato i social media dalla creazione di Snapchat nel 2011, FaceTune nel 2013 e infine TikTok nel 2016.

Circa tre anni fa, la scrittrice e giornalista del New Yorker Jia Tolentino ha rivelato al mondo il lato oscuro dei filtri dei social media, portando alla luce una tendenza sempre più popolare nella chirurgia estetica in giovani e adulti che mirano ad inseguire degli standard irreali.

Secondo l’autrice, vi è un modello ideale e innaturale di “volto perfetto” costruito sui social. Jia Tolentino fa riferimento ad occhi da gatto, lunga ciglia, un naso piccolo e labbra carnose.

Tuttavia, a differenza di altri filtri sui social media e app di fotoritocco come FaceTune, Lensa non cerca di sembrare “reale”, ma piuttosto si appoggia a un nuovo tipo di distorsione fotografica.

Affinche Lensa AI possa eleborare al meglio il ritratto, richiede un minimo di 10 foto (e un massimo di 20), mostrando poi esempi di scatti utili o meno. Una buona selezione è costituita da un selfie ravvicinato che metta in mostra le tue caratteristiche naturali. Uno scatto poco utile, per esempio, sei tu in vacanza, abbastanza lontano, ma che guardi verso la telecamera.

Dopo aver selezionato le foto, la tecnologia impiega fino a 20 minuti per generare i ritratti in 10 stili:

  • fantasy
  • fairy princess
  • focus, pop
  • stylish
  • anime
  • light, kawaii
  • iridescent
  • cosmic.

I ritratti somigliano realmente all’utente: ciò risulta innegabile, ma c’è qualcosa sia di onirico che distopico nelle somiglianze e nelle differenze. Secondo Jia Tolentino, vi è qualcosa di inquietante nell’accuratezza con cui Lensa AI ha catturato la sua espressione facciale.

La giornalista ha notato come l’immagine che l’ha ricostruita, la fa sembrare più simile a un’attrice e, per molti versi, più giovane. Alcune caratteristiche, come naso e labbra, sono state alterate per rientrare nei canoni estetici contemporanei. In poche parole, Lensa AI l’ha resa più bella.

Un’altra differenza inquietante è stata che, nonostante la selezione di foto fosse solo selfie dal collo in su, Lensa ha animato il corpo della giornalista per renderlo sorprendentemente magro. Trattandosi spesso di ritratti molto simili a caricature, dunque estremizzate, tutto ciò non sembra così sorprendente.

Sono molte però le giornaliste che hanno segnalato ritratti che, in qualche modo, spingevano verso pose ammiccanti. Questo può spiegare perché, almeno in teoria Lensa AI è un’app riservata ai maggiori di 18 anni.

Se alcune questioni etiche della stampa d’oltreoceano lasciano un po’ il tempo che trovano, ben più concrete sono però i pericoli legati alla questione privacy.

Questione privacy

Quando si parla di privacy si va però su una materia molto più pratica. Secondo una recente analisi di Wired, gli utenti di queste app dovrebbero considerare i problemi relativi alla condivisione dei propri dati.

L’app in questione afferma nella sua politica sulla privacy che elimina “tutti i metadati che potrebbero essere associati alle tue foto e ai tuoi video” prima che gli stessi vengano archiviati nei sistemi dell’app.

Come molti software, Lensa AI raccoglie anche determinati dati dai suoi utenti sulle loro attività online “e attraverso siti Web di terze parti o altri servizi online“. Gli utenti possono disattivare questo tracciamento sui dispositivi iOS inviando un’e-mail all’azienda.

Le informazioni che raccogliamo automaticamente in base a questa politica sulla privacy possono includere i tuoi dati personali“, affermano la policy, aggiungendo poi “Ci aiuta a migliorare Lensa e a fornire un servizio migliore, incluso ma non limitato a consentirci di stimare le dimensioni del nostro pubblico e i modelli di utilizzo e riconoscere quando usi Lensa“.

Privacy vs sicurezza

Artisti vs AI

L’intelligenza artificiale sta sollevando un polverone e, con tutta probabilità, questo non farà che aumentare nei prossimi anni.

Nel contesto di ritratti e disegni infatti Lensa AI non è un unicum: Dawn AI e le tante alternative, per esempio, hanno generato fisiologicamente un certo malcontento nella comunità degli artisti. Di fatto, questi software vanno ad intaccare il lavoro di chi si occupa di tale settore.

Alcuni artisti hanno attaccato proprio Lensa AI visto che, a loro dire, l’app ha sfruttato alcuni stili che imitano il lavoro di alcuni professionisti del settore. Secondo altri l’intelligenza artificiale sarà un ottimo supporto per gli artisti, senza poterli mai sostituire del tutto.

Di sicuro, l’introduzione massiccia dell’AI nel quotidiano, comporterà nel medio-lungo termine dei cambiamenti radicali nell’ambito del lavoro.

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