La problematica della disuguaglianza digitale tra i quartieri di New York: il caso del Bronx

La disuguaglianza nell’accesso a internet nel Bronx evidenzia il digital redlining, con famiglie a basso reddito escluse da connessioni ad alta velocità, nonostante gli sforzi governativi per migliorare la situazione.

Wendyliz Martinez, che si era trasferita dalla Pennsylvania al Bronx per supportare sua madre durante la pandemia, si trovò a dover affrontare non solo le sfide legate alla cura dei bambini, ma anche problemi legati alla connettività internet. Mentre cercava di seguire le lezioni online per il suo master alla Penn State, si trovò spesso frustrata dalle interruzioni durante le videolezioni su Zoom e da una connessione Wi-Fi instabile all’interno dell’appartamento della madre. La ricerca di una migliore connessione ha portato Martinez a scoprire un fenomeno allarmante: la disuguaglianza nell’accesso a internet ad alta velocità tra quartieri a basso reddito e quelli più agiati.

L’indagine sulla connettività nel Bronx

Martinez decise di indagare sulle condizioni di accesso alla rete nel Bronx, affidandosi ai dati forniti dal Bureau degli Stati Uniti. Con grande impegno, predispose una mappatura della situazione. L’intento era di visualizzare un problema che, purtroppo, si rivelò sistemico: le aree economicamente svantaggiate, come il Bronx, avevano un accesso a internet significativamente inferiore rispetto ai quartieri più ricchi.

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Le sue scoperte confermarono le sue intuizioni iniziali: le famiglie a basso reddito erano escluse da connessioni ad alta velocità, un problema radicato che ha afflitto la città per anni. Questo fenomeno, noto come digital redlining, non solo limita l’accesso alle opportunità educative, ma riflette anche difficoltà sociali e culturali più ampie.

La disuguaglianza digitale e le sue radici

Il digital redlining è emerso come un problema centrale. Riferendosi a pratiche storiche di esclusione da parte delle istituzioni finanziarie, il termine rinvia a una realtà più ampia: molte compagnie telefoniche e fornitori di servizi internet investono principalmente nelle aree più prospere, lasciando indietro quelle più povere. Questo comportamento ha portato a una diminuzione della qualità del servizio, costringendo le comunità meno abbienti a limitarsi a tecnologie obsolete come il DSL, mentre i quartieri benestanti accedevano a connessioni di fibra ottica.

Numerosi studi, tra cui uno pubblicato nel 2017 dal cofondatore della National Digital Inclusion Alliance, Bill Callahan, hanno evidenziato il ritardo nell’implementazione delle reti ad alta velocità nelle comunità a basso reddito. Mentre le famiglie con maggiori redditi potevano contare su servizi migliori, quelle a basso reddito si trovavano in una situazione di svantaggio, incapaci di competere in un mondo sempre più digitale.

Le iniziative per migliorare l’accesso a internet

Dopo la pandemia, il governo federale ha cercato di contrastare questa disparità attraverso diverse iniziative, come il programma BEAD e l’Affordable Connectivity Program . Questi sforzi hanno portato un investimento significativo, mirato a migliorare l’accesso a internet per le comunità svantaggiate.

Tuttavia, nel 2025, il quadro è preoccupante: le famiglie a basso reddito, così come le comunità di colore, continuano a rimanere indietro nel accesso a connessioni ad alta velocità, nonostante l’esistenza di programmi mirati. Ricerche indicano che molte famiglie americane, in particolare nei quartieri più poveri, possono avere accesso a una connessione internet solo attraverso un unico fornitore, aumentando notevolmente la vulnerabilità alle fluttuazioni di prezzo e alla scarsa qualità del servizio.

Il panorama attuale della disuguaglianza digitale

Oggi, un terzo degli americani ha accesso a uno o nessun fornitore di servizi internet. A New York, con un aumento della domanda di servizi digitali, le conseguenze della disuguaglianza digitale sono più evidenti che mai. Anche se alcune iniziative locali sono state avviate, come il programma Big Apple Connect destinato a residenti a basso reddito, permangono scelte discutibili da parte delle città, che non hanno sempre distribuito equamente le risorse.

Con il passare del tempo, emergono preoccupazioni sulla sostenibilità di queste iniziative. Ad esempio, sebbene l’ACP abbia fornito una rete di sicurezza per milioni di americani, esso ha esaurito i fondi nel maggio 2024, lasciando circa 23 milioni di persone senza supporto per le spese mensili di internet. La mancanza di fondi e le fluttuazioni politiche stanno mettendo a rischio i progressi fatti.

Verso una vera equità digitale

La questione dell’accesso a internet nelle comunità a basso reddito è complessa e multifattoriale. La vera equità non può essere raggiunta solo attraverso l’accesso a reti ad alta velocità; è altrettanto importante che le famiglie abbiano le risorse per sostenere questi costi e che ci sia una comprensione delle tecnologie disponibili.

La soluzione alla disuguaglianza digitale deve andare oltre il semplice miglioramento delle infrastrutture. Ciò richiede un nuovo approccio che consideri le diverse esigenze delle comunità e che incoraggi la partecipazione delle persone che più ne hanno bisogno. Dall’implementazione di reti pubbliche a cooperative internet, ogni iniziativa deve puntare a garantire che ogni famiglia abbia l’opportunità di accedere a un servizio essenziale come quello di internet.

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