Fines per Apple e Meta: le motivazioni dietro le sanzioni della UE nel 2025

L’Unione Europea sanziona Apple e Meta per pratiche commerciali scorrette, imponendo loro di adeguarsi entro due mesi per garantire maggiore concorrenza e protezione della privacy degli utenti.

Nel marzo del 2025, l’Unione Europea ha inflitto sanzioni significative a due giganti del tech: Apple e Meta. Queste multe sono il risultato di violazioni riguardanti pratiche commerciali che limitano la concorrenza e l’opzione degli utenti. Ma quali sono stati i motivi specifici alla base di queste decisioni? Scopriamo di seguito le problematiche che hanno portato a queste sanzioni e cosa ciò implica per le due aziende.

Apple e il blocco ai programmatori

Apple è stata multata a causa della sua politica che limitava gli sviluppatori nell’indirizzare gli utenti verso offerte più vantaggiose al di fuori dell’App Store. In pratica, Apple ha imposto che tutte le transazioni dovessero passare attraverso il proprio store, impedendo così agli sviluppatori e ai consumatori di accedere a prezzi più competitivi. L’Unione Europea ha visto questa pratica come un ostacolo alla concorrenza, prolungando un modello di business che danneggiava sia i programmatori che gli utenti finali.

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Gli sviluppatori, spesso piccoli imprenditori, si sono trovati costretti ad aumentare i prezzi dei loro servizi, mentre gli utenti non potevano beneficiare di offerte più vantaggiose disponibili in alternativa. La Commissione Europea ha ritenuto inaccettabile che un’azienda del calibro di Apple potesse esercitare un simile controllo sul mercato, limitando la libertà d’azione degli sviluppatori. Il termine entro cui Apple deve adeguarsi alle nuove normative è di due mesi, periodo entro il quale è attesa una risposta che possa aprire la strada a pratiche commerciali più eque.

Meta e il controverso modello “paga o rinuncia ai tuoi dati”

La sanzione inflitta a Meta deriva principalmente dal suo controverso modello di business che obbliga gli utenti a scegliere tra pagare per un servizio o accettare che i loro dati personali vengano tracciati e utilizzati su piattaforme come Facebook e Instagram. Questo approccio ha sollevato preoccupazioni a livello europeo, poiché non offre un’alternativa realmente valida per coloro che preferiscono mantenere la propria privacy senza dover sborsare denaro.

L’Unione Europea ha criticato il fatto che Meta non fornisse un’esperienza equivalente e meno personalizzata per gli utenti non disposti a consentire l’uso dei loro dati. Secondo le linee guida europee, la possibilità di un consenso “libero” non era garantita in un contesto del genere, dove l’opzione di pagare sembrava l’unico modo per sfuggire al monitoraggio. Le multe riguardano specificamente il periodo compreso tra marzo e novembre 2024, durante il quale Meta ha sostenuto questo modello, prima di passare a una versione che promette maggiore attenzione alla privacy degli utenti.

Riflessioni sulle sanzioni e le prossime mosse

Le sanzioni, sebbene di valore significativo, appaiono comunque contenute se paragonate a quelle storiche inflitte ad altri colossi come Google. Secondo fonti interne, la ragione alla base delle multe relativamente basse sarebbe da ricercare nella brevità delle violazioni e nella crescente tendenza da parte della Commissione Europea a focalizzarsi sull’adeguamento delle aziende piuttosto che su punizioni esemplari. Quest’approccio nasce anche da una volontà di evitare conflitti politici, come quelli scaturiti dagli estesi dibattiti sulle tariffe commerciali legate alle politiche del governo di Trump.

Il tempo stringe per Apple e Meta. Apple deve rimuovere i divieti che impediscono agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso opzioni migliori, mentre Meta sta cercando di ristrutturare il proprio modello di business. Le due aziende hanno un termine di due mesi per apportare le necessarie modifiche alle loro pratique, pena l’imposizione di multe quotidiane fino al completamento dell’adeguamento richiesto. Le prossime settimane saranno quindi decisive per il futuro delle strategie commerciali di entrambi i colossi.

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