I 3 pericoli derivanti dai proxy server di Youtube

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I server proxy su Youtube sono molto utilizzati per accedere ai video della medesima piattaforma, al fine di avere la propria privacy tutelata. In realtà, proprio il ricorso ai server proxy in questione presenta anche degli aspetti negativi, e altresì rischiosi. Vediamo quali.

I server proxy e lo streaming su Youtube

I server proxy fanno molto comodo per l’accesso allo streaming video su Youtube. Ciò è agevole per bypassare le restrizioni della piattaforma inerentemente alla posizione geografica, o ad altri aspetti. Inoltre potrebbe essere usato su esclusiva iniziativa dell’utente in questione, proprio al fine di proteggere la propria identità mentre fruisce di una determinata categoria di contenuti su Youtube.

Come si attua tutto questo? Un server proxy consente la connessione al relativo servizio target attraverso una terza parte, piuttosto che direttamente. Si disporrà nell’immediato del nascondimento relativo al proprio indirizzo IP (che identifica il computer di connessione, anche con l’individuazione della localizzazione geografica). E dunque di anonimato totale durante la fruizione del video.

Qualora si voglia trovare un server proxy, basterà eseguire una comune ricerca web su Google, o altro motore di ricerca. Appariranno risultati a fiumi (tanta è la popolarità) di siti proxy che forniscono il relativo servizio d’accesso. Fatta tale doverosa premessa, entriamo nel merito di quelli che sono i 3 pericoli insiti nei server proxy per accedere a Youtube.

1. I server proxy e il furto d’identità

Già, molte volte non si considera, ma con l’utilizzo dei proxy il furto d’identità è dietro l’angolo. Le info personali degli utenti sono sempre ricercate con ostinazione da parte della pirateria informatica. Il sito proxy dal quale accedere al relativo server costituisce un pericolo poiché diviene un contenitore d’informazioni personali dell’utente.

Per avere accesso alla connessione, bisogna fornire al server una serie di dati sul proprio accesso ad internet, ed in particolare username e password d’accesso. Un pirata informatico, in considerazione di ciò, potrebbe sottrarre del tutto l’identità digitale all’utente.

Il che avviene non prima che si compia un determinato altro passaggio. Sono infatti molto più diffusi di quanto si pensi i fornitori di servizi proxy che, attraverso il proprio sito, incamerano i dati dell’utente senza tutelarli. Ma anzi vendendoli a terze parti quali le società di marketing. Queste ultime hanno la finalità d’indirizzare ad utenti specifici determinate campagne pubblicitarie che essi visualizzeranno nel corso della navigazione.

Il problema è che a queste terze parti spesso vengono sottratti i medesimi dati da parte degli hacker. Come si ribadisce, il che accade specialmente con i siti a tema che sono gratuiti.

2. Le contaminazioni da malware

Anche questa è una problematica che riguarda per lo più i siti proxy gratuiti. Essi compensano la gratuità del proprio servizio con la pubblicità che ospitano sul sito stesso, che si rivela tra l’altro molto invasiva. I malintenzionati utilizzano tali banner per infettare il sistema con del malware.

Se è questo il caso, nel momento in cui si fa clic sul banner, parte l’infezione al sistema. Si dovrebbe pertanto limitare i clic sui banner nei presenti siti per sicurezza, e comunque essere dotati in ogni caso di anti-malware efficace.

3. La mancanza di crittografia

Molti proxy di Youtube non sono crittografati, e la crittografia per una connessione è una forma protettiva che aiuta a mettere al sicuro i dati. In pratica, renderà più difficile ad un pirata informatico visualizzare le operazioni da te compiute nel corso della connessione.

Con un tasso elevato di attacchi informatici che interessa la rete quotidianamente, il ricorso alla crittografia dovrebbe essere, in realtà, sempre d’obbligo. Ma di fatto molti servizi telematici, compresi quelli qui trattati, ne sono sprovvisti. Non resta quindi che prenderne atto e rimanere in guardia.

Anche ora la mancata protezione, in questo caso da parte della crittografia, ti espone al rischio che i tuoi dati vengano illecitamente carpiti da malintenzionati. Con un azzeramento totale della tua privacy ed un possibile riutilizzo degli stessi per vari scopi. Un’idea opportuna sarebbe appunto quella di tutelarti grazie al ricorso esclusivo a siti proxy crittografati.

Per distinguerli si faccia caso, nella riga dell’URL, al dato iniziale, quello sul protocollo di trasferimento adottato. Se anziché trovare “Http” (Hypertext Transfer Protocol) trovi “Https” Hypertext Transfer Protocol Secure, si può dire che, quantomeno sul versante crittografico, tu sia a cavallo.

Conclusioni

Da quel che abbiamo visto, il furto d’identità e dei dati in generale dell’utente, possono essere carpiti da malintenzionati, e ciò avviene all’ordine del giorno. La gran parte delle insidie per le connessioni a server proxy di Youtube riguarda i siti gratuiti che erogano il servizio.

Tuttavia, con accortezze come quelle descritte (si pensi ad esempio all’anti-malware efficace e sempre aggiornato), si può ridurre di molto il rischio a cui ci si espone. Ciò nonostante, si potrebbe considerare, specie laddove si faccia un largo uso dei servizi proxy per Youtube, a ricorrere a delle alternative valide, a pagamento.

Si trovano servizi che non sono affatto cari e che potrebbero valere la spesa. Anche in quei casi, si dovrà comunque far caso a dei particolari, se visualizzabili. Ad esempio l’indicazione del protocollo di sicurezza, se presente o meno.

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