“Abbiamo sempre pensato di entrare nel mercato degli Stati Uniti”. Sono le parole di Lei Jun, imprenditore e fondatore di Xiaomi. Al Wall Street Journal, Lei Jun ha riferito che l’azienda cinese ha in programma di iniziare ad entrare nel mercato statunitense entro la fine del 2018, o al massimo entro l’inizio del 2019.
Xiaomi punta al mercato USA, ma gli ostacoli non mancano
Tuttavia, per riuscire nel proprio obiettivo Xiaomi avrà ancora bisogno di un vettore locale per vendere i suoi telefoni e dare spinta propulsiva al proprio intento, il che potrebbe essere un serio ostacolo. Mentre un’altra azienda cinese, ZTE, si è classificata come il quarto più grande venditore di smartphone negli Stati Uniti nel 2017, sia Xiaomi che Huawei hanno ricevuto il ‘pushback’ dal governo degli Stati Uniti, che ha invitato i cittadini a non acquistare prodotti di questi due brand per non causare problemi alla sicurezza nazionale. In seguito a queste dichiarazioni, infatti, Huawei ha dovuto dire addio ad un accordo con AT&T finalizzato a vendere il suo ultimo prodotto Android, il Mate 10 Pro.
Xiaomi non è un marchio così grande nel mondo della telefonia come alcuni dei suoi concorrenti cinesi, ma sta continuando a vendere l’iPhone di Apple in Cina, e ha già una presenza negli Stati Uniti con altri prodotti. Al momento risulta molto difficile pensare che possa scavalcare Apple negli Stati Uniti, ma potrebbe attirare alcuni acquirenti che sono alla ricerca di alternative convenienti.
Il mercato degli smartphone cinesi è in gran parte controllato da aziende locali: Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi sono i primi quattro. Apple è al quinto posto nel mercato, mentre Samsung all’ottavo.