Siamo dispiaciuti per ciò che sta avvenendo a questa fantastica software house che sta passando un momento di difficoltà. Stiamo parlando della Crytek in crisi. Stipendi non pagati, profitto insufficiente, continue delusioni, sperperi di denaro nella triste storia della quasi fine della Crytek.
Critek in crisi
Tutto iniziò dopo il lancio di Ryse: Son of Rome in esclusiva per Microsoft, un gioco enormemente pubblicizzato e all’apparenza davvero spettacolare. Un gioco che a pieno titolo poteva definirsi next-gen, in grado di sfruttare le più recenti tecnologia per regalare ai propri utenti un’esperienza grafica mozzafiato e senza precedenti. Purtroppo però si è solo trattato di un titolo che può essere descritto come “tutto fumo e niente arrosto”.
Già, ci dispiace doverlo ammettere, ma a parte il comparto grafico, in cui il videogioco aveva enormi potenzialità, la longevità non era granché e la grafica era un po’ deludente. Del resto non si trattava neanche di un titolo estremamente realistico. Con ciò non si vuole far intendere che il gioco fosse una fregatura, anzi, ma le vendite non sono andate come previsto e l’azienda non è riuscita a risollevarsi dal grande investimento iniziale.
Ryse: Son of Rome era stato un flop, e ha portato Crytek in crisi.
Seguiranno una sfilza di licenziamenti, dipendenti non pagati, e un lusso da parte dei dirigenti esagerato, che l’azienda non può più permettersi. Inoltre sono stati fermati lo sviluppo del sequel di Ryse e un nuovo videogioco dal titolo Homefront: The Revolution. Non si conoscono quindi al momento ulteriori progetti da parte di questa software house, che al momento risulta essere inattiva.
Al momento si tratta di una storia che non ha affatto un lieto fine: CryTek in crisi, speriamo che si riprenda e torni con un nuovo, sorprendente capitolo della saga, o un nuovo inedito videogame. Magari meglio evitare di lavorare solo per Xbox One e concentrarsi sul multipiattaforma!
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