La scadenza era prevista per lo scorso 13 agosto e finora non c’è stata nessuna proroga. Stiamo parlando della licenza concessa da Google a Huawei, che consentiva alle società statunitensi di continuare a collaborare con il gigante di Shenzhen nonostante l’ormai celebre ban inflitto dall’amministrazione Trump.
Huawei aveva tranquillizzato gli utenti, assicurando che gli aggiornamenti non sarebbero stati interrotti. La “licenza generale temporanea” aveva una durata di 90 giorni ed è stata più volte prorogata. Stavolta, però, sembra che non ci sarà nessuna proroga: Google e Huawei hanno infatti confermato che, almeno fino ad ora, tutto tace.
Ma cosa significa tutto questo in termini pratici? Per farla breve, si profila quello scenario fortemente temuto da tutti coloro che posseggono uno smartphone Huawei con sistema operativo Android, che non potranno più ricevere aggiornamenti da parte di BigG a prescindere dalla data in cui il prodotto è stato messo in commercio.
Una situazione che comporta degli enormi problemi di sicurezza per gli smartphone Huawei con sistema operativo Android (240 milioni di unità vendute nel 2019, ndr), che diventano improvvisamente molto vulnerabili. Tuttavia, come spiegato da alcuni siti, gli aggiornamenti continueranno ad arrivare, seppure in (forte) ritardo: Android, infatti, è un sistema operativo open-source e il colosso cinese può quindi procedere in autonomia alla distribuzione degli aggiornamenti, comprese le patch di sicurezza.
Un altro problema è quello che riguarda le app bancarie, che funzionano regolarmente solo su quei prodotti che BigG ritiene di grande affidabilità. In questo segmento non può ovviamente rientrare Huawei, che subisce il ban perchè considerata una “minaccia alla sicurezza” (secondo Trump fornirebbe dati dei cittadini americani al Partito Comunista Cinese, ndr). Se gli smartphone Huawei saranno considerati non sicuri (e a questo punto sembra scontato…) le app bancarie smetteranno di funzionare su questi device.