Delle tantissime sfaccettature di utilizzo della realtà virtuale abbiamo detto tante volte nel corso del recente passato e, sicuramente, andremo a ricordare e ad elaborare anche nel corso dei prossimi mesi.
Una di queste sarà certamente gradita a tutti coloro i quali stanno progettando un viaggio e temono di trovare evidenti in soddisfazioni nel momento dell’approdo in loco: sarà infatti presto possibile riuscire a visitare in anticipo la camera d’albergo che stiamo prenotando, usufruendo di un sistema di realtà virtuale che alcuni operatori stanno già mettendo a punto, permettendoci così di ottenere un gradito beneficio che andrà ad accrescere la soddisfazione del servizio o, per lo meno, sarà in grado di ridurre il gap tra le nostre attese e quello che andremo a trovare una volta giunti in hotel.
Un miglioramento d’esperienza molto gradito
Che l’esigenza di saperne un po’ di più su quello che si andrà a trovare in destinazione non è d’altronde nuova. Secondo un recente sondaggio in Unione Europea, infatti, il 60 per cento dei siti di prenotazione alberghiera online non sarebbero affidabili poichè, tra costi nascosti e tariffe di gestione evidentemente poco chiari, ci si trova a pagare più del dovuto. Ma non solo: molto spesso l’insoddisfazione che deriva dall’utilizzo dei servizi di prenotazione alberghiera online è figlia del fatto che le informazioni riscontrabili nel portale di e-commerce non sono in grado di manifestare con specificità quelle che sono le reali condizioni della camera d’albergo, con conseguente scelta sbagliata.
Per poter porre rimedio e riparo a quanto sopra arriva ora Expedia, che ha dichiarato di essere al lavoro su un servizio che consente di visitare la camera direttamente da casa, sfruttando la tecnologia della realtà virtuale. E così, quella che è la più grande agenzia di viaggi online, starebbe sviluppando insieme a alberghi e compagnie di navigazione alcuni ambienti virtuali che permettono di vedere la camera ancora prima di recarsi sul posto.
Peraltro, si tenga conto che questa tecnica di condivisione di migliori informazioni ai viaggiatori non è legata esclusivamente alla necessità di fornire una maggiore chiarezza delle condizioni, quanto anche di solleticare una migliore marginalità in capo agli operatori. Alcuni recenti studi hanno infatti confermato in più occasioni che i viaggiatori sono tendenzialmente più disponibili all’upgrade (cioè, all’acquisto del soggiorno in un camera di categoria superiore) proprio nel momento in cui si possono rendere conto della differenza qualitativa.
Insomma, l’idea di Expedia sembra essere convincente, e a noi non rimane che comprendere in che modo riuscirà a essere condotta in porto, quali saranno le tecnologie effettivamente adottate, quali le gamme fruibili (difficilmente per ogni albergo saranno disponibili simili informazioni), e così via.
Al di là del fatto che probabilmente l’idea di Expedia non sarà così immediatamente in grado di rivoluzionare le abitudini di tutti quei viaggiatori che all’interno del proprio portale hanno il piacere e l’utilità di organizzare la propria vacanza, ci sembra tuttavia che l’impegno dell’agenzia di viaggi sia il giusto passo per un migliore e più congruo sfruttamento di una tecnologia che non potrà che essere inglobata in misura crescente e in modo sempre più convincente all’interno di ogni settore, e non solo in quello dell’entertainment.
Attendiamoci pertanto gradite novità dal mondo dei viaggi nel corso dei prossimi mesi. Oltre ad Expedia, infatti, diversi altri operatori sembrano essere convinti che la realtà virtuale possa essere in grado di rappresentare un surplus (per ora) e un servizio irrinunciabile (tra qualche anno) da proporre alla propria utenza, per poter permettere alla stessa di poter compiere delle scelte più consapevoli e, di conseguenza, incrementare la soddisfazione per i propri servizi e il livello di fidelizzazione presso le proprie strutture.