NetChoice contro il Maryland: la battaglia sulla protezione dei minori online si intensifica

Seguici su Google News

In un contesto di crescente attenzione alle normative sulla tecnologia e sulla sicurezza online, NetChoice, un’importante associazione che rappresenta il settore digitale, ha avviato la sua decima causa legale contro regolamenti statali riguardanti Internet. L’obiettivo di quest'azione è contrastare una recente legge approvata nel Maryland, pensata per proteggere i bambini da contenuti inappropriati online. Questa mossa segna un nuovo capitolo nella lotta di NetChoice, che definisce tali leggi come codici di comportamento in contrasto con le libertà di espressione garantite dalla Costituzione.

le sfide alle leggi sulla verifica dell'età

Negli ultimi anni, NetChoice ha assunto un ruolo prominente nella contestazione di leggi che introducono verifiche sull'età, requisiti di moderazione dei contenuti e codici di design per piattaforme digitali. Queste normative, se attuate, potrebbero imporre vincoli significativi sulla fruizione del web da parte degli utenti. Un traguardo significativo per l’associazione è stato l'esito positivo in una storica causa della Corte Suprema riguardante le leggi di moderazione in Florida e Texas, che ha stabilito che la moderazione dei contenuti è protetta dal Primo Emendamento.

L’azione legale più recente da parte di NetChoice contesta il Maryland Age-Appropriate Design Code Act, una misura che ricorda una legge californiana simile. In un precedente procedimento in California, NetChoice ha ottenuto una vittoria parziale in appello, in cui il tribunale ha accettato di bloccare parte della legge che obbligava le piattaforme a rendere conto degli effetti delle loro operazioni sui bambini, rinviando un altro aspetto della legge per ulteriori esami.

In Maryland, secondo NetChoice, la richiesta di report da parte della legge consente ai regolatori di decidere soggettivamente cosa significhi “il miglior interesse dei bambini”, aprendo a possibili abusi nella loro applicazione. L’associazione sostiene che tale obbligo nei confronti delle aziende tecnologiche le costringe a parlare negativamente dei propri servizi e a esprimere opinioni su danni vaghi e imprecisati che potrebbero derivare dalle loro pratiche.

approccio dei legislatori e critiche di netchoice

Nei due stati, Maryland e California, sono state approvate leggi sulla privacy online, il che mostra, secondo il direttore del NetChoice Litigation Center, Chris Marchese, che i legislatori sanno come scrivere normative per proteggere la privacy degli utenti quando ciò rappresenta una priorità. Nonostante le buone intenzioni che possono sottendere queste legislazioni, NetChoice ha espresso preoccupazione che tali misure possano avere effetti deleteri sia per i bambini che per le piattaforme coinvolte.

Dettagliatamente, i sostenitori della legge nel Maryland affermano di aver appreso delle problematiche riscontrate in California e di aver "ottimizzato" la loro proposta per evitare inquietudini legate alla libertà di parola. L'approfondimento della questione nei tribunali metterà alla prova l'efficacia di questi cambiamenti.

Sebbene la legge del Maryland non richieda esplicitamente l'uso di strumenti di verifica dell’età, Marchese avverte che le piattaforme si troveranno di fronte a un dilemma: raccogliere più dati sugli utenti per accertare le loro età, accettando di personalizzare l’esperienza d’uso, oppure limitare la propria offerta e censurare i contenuti legali che potrebbero risultare inappropriati per i più giovani. Questo dilemma potrebbe portare alla creazione di un "honey pot" di informazioni sui minori, complicando ulteriormente il tentativo di proteggere i bambini online.

le ripercussioni della verifica dell'età e il dibattito giuridico

La questione della verifica dell’età è emersa anche in altre cause, come quella relativa alla Free Speech Coalition, Inc. contro Paxton, riguardante una legge texana che prevede requisiti di verifica dell'età per siti contenenti materiale sessualmente esplicito. Durante le argomentazioni orali, alcuni giudici della Corte Suprema si sono mostrati aperti all'idea che gli strumenti attuali di verifica possano fornire dati utili senza compromettere la privacy degli utenti.

Marchese ha cercato di distinguere la causa di NetChoice dalle questioni sollevate nella causa FSC contro Paxton. Mentre il risultato di quest'ultimo processo potrebbe influenzare contenuti considerati dannosi per i minori, Marchese sottolinea che la sua causa si concentra su espressioni legittime accessibili a qualsiasi età.

La posizione di NetChoice è chiara: la protezione dei minori online è fondamentale, ma essa non deve tradursi in l'adozione di leggi inadeguate che violano i diritti costituzionali. La sfida legale contro il Maryland è solo l’ennesimo passo in questa complessa battaglia per bilanciare la sicurezza dei bambini e le libertà fondamentali garantite a tutti gli utenti del web.

Seguici su Telegram per ricevere le migliori offerte tech
Argomenti:

Chi siamo?

OutOfBit è un progetto nato nel Maggio 2013 da un’idea di Vittorio Tiso e Khaled Hechmi. Il progetto nasce per creare un sito di blogging che sappia differenziarsi ed appagare il lettore al fine di renderlo parte fondamentale del blog stesso.
Entra nello staff
COPYRIGHT © 2023 OUTOFBIT P.IVA 04140830243, TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
crossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram