La Wikimedia Foundation sfida in tribunale le nuove norme sulla sicurezza online nel Regno Unito

La Wikimedia Foundation avvia un’azione legale contro l’Online Safety Act britannico, temendo che le nuove normative possano compromettere la qualità e la sicurezza delle informazioni su Wikipedia.

La Wikimedia Foundation, un’organizzazione no profit dietro l’enciclopedia libera Wikipedia, ha intrapreso un’azione legale contro le nuove normative britanniche sulla sicurezza online, sostenendo che queste potrebbero permettere atti di vandalismo, disinformazione e abusi sulla sua piattaforma. Le tensioni nascono dall’Online Safety Act, un insieme di regolamenti introdotti nel 2023, concepiti per tutelare gli utenti, in particolare i più giovani, da contenuti dannosi sulla rete. La missione di Wikimedia è quella di proteggere la qualità e l’integrità delle informazioni disponibili su Wikipedia da normative che potrebbero risultare restrittive e pericolose.

Le preoccupazioni relative all’Online Safety Act

Il bersaglio della contestazione legale è rappresentato dalle regolamentazioni di categorizzazione presenti nell’Online Safety Act. Secondo Wikimedia, queste regole sono formulate in modo così ampio da imporre a Wikipedia obblighi di conformità gravosi, equiparandola a piattaforme con responsabilità molto più severe. L’Online Safety Act si prefigge di tutelare la sicurezza degli utenti su una serie di piattaforme online, ma la sua applicazione potrebbe estendersi anche a siti come Wikipedia, portando a una situazione in cui la verifica dell’identità degli utenti sarebbe richiesta per la pubblicazione di contenuti.

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La definizione di un “servizio di categoria 1” nell’ambito dell’Online Safety Act riguarda le piattaforme che registrano oltre sette milioni di utenti attivi al mese nel Regno Unito e offrono strumenti per la condivisione di contenuti generati dagli utenti. In questa fascia rientrano chiaramente servizi noti come Facebook, TikTok e Discord. Wikipedia, pur essendo un’enciclopedia, potrebbe essere soggetta a una regolamentazione che richiederebbe l’adozione di sistemi di verifica dell’identità, causando potenzialmente più danni che benefici.

Le conseguenze per Wikipedia e i suoi utenti

Franziska Putz, responsabile delle attività di advocacy di Wikimedia, ha messo in guardia sui rischi di classificare Wikipedia come un servizio di categoria 1. La lettura di articoli enciclopedici su figure storiche o luoghi culturali non comporta gli stessi rischi legati all’interazione sui social media, sottolineando che classificare Wikipedia in questo modo sarebbe fuorviante e ingiusto. Questa denuncia evidenzia la ricerca di un equilibrio tra la protezione degli utenti e il rispetto della libertà di espressione e delle dinamiche collaborative su piattaforme come Wikipedia.

Inoltre, Wikimedia avverte che le funzionalità di partecipazione, come la scelta della “Immagine del giorno,” potrebbero mettere a rischio la sua classificazione, favorendo una situazione in cui utenti malintenzionati potrebbero impedire a volontari non verificati di correggere contenuti potenzialmente dannosi. Questo non solo ostacolerebbe il processo di gestione dei contenuti, ma metterebbe anche a rischio la sicurezza dei collaboratori.

L’impatto delle sanzioni previste

Le sanzioni per le piattaforme che non rispettano le norme dell’Online Safety Act possono essere severe, con multe che raggiungono anche i 18 milioni di sterline o il 10% del fatturato globale dell’azienda. In situazioni estreme, i servizi potrebbero addirittura essere bloccati nel Regno Unito. Attualmente, le norme si prevede che entrino in vigore per i servizi categorizzati nel 2026, ma Wikimedia ha richiesto un’accelerazione del proprio processo legale per affrontare tempestivamente le problematiche connesse.

Phil Bradley-Schmieg, legale principale della Wikimedia Foundation, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla privacy dei volontari di Wikipedia. Ha avvertito che l’applicazione di obblighi deteriorati potrà portare a situazioni di pericolo, come violazioni di dati personali, stalking e procedure legali pretestuose da parte di governi autoritari. La questione, quindi, ruota attorno alla necessità di difendere la libertà di espressione e di garantire un ambiente collaborativo sicuro per i contribuenti.

La Wikimedia Foundation ha ribadito il suo rammarico per dover intraprendere misure legali contro un atto che, sulla carta, si propone di rendere internet un luogo più sicuro. Tuttavia, è evidente che la salvaguardia dei diritti dei collaboratori di Wikipedia è una priorità nell’era digitale, dove le dinamiche della comunicazione e dell’informazione continuano a evolversi rapidamente.

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