Tra le novità introdotte da Apple con la quarta beta di iOS 15.4 c’è anche un aspetto molto interessante che riguarda gli AirTag. Come annunciato dalla stessa “Mela” all’inizio di questo mese, il nuovo update porta con sé le modifiche “anti-stalking”, ovvero degli opportuni cambiamenti che impediscono l’utilizzo dei dispositivi di tracciamento per scopi illegali e deprecabili.
In particolare, con la Beta 4 di iOS 15.4 viene fornito un avviso di configurazione che ricorda come l’utilizzo di un AirTag o un altro elemento collegato all’app Dov’è per rintracciare qualcuno senza consenso è un crimine.
“Puoi individuare questo elemento utilizzando Dov’è”, si legge nella schermata di configurazione. “L’utilizzo di questo oggetto per rintracciare le persone senza il loro consenso è un reato in molti Paesi del mondo. Questo oggetto è progettato per essere rilevato dalle vittime e per consentire alle forze dell’ordine di richiedere informazioni identificative sul proprietario”.
Con questo avviso, Apple vuole chiarire a coloro che sono intenzionati ad utilizzare AirTag – ma anche dispositivi compatibili con Dov’è realizzati da società di terze parti – per stalking che un tale utilizzo è illegale e ha ripercussioni penali.
La società del CEO Tim Cook ha inoltre fatto sapere di aver risolto un bug che stava causando una certa confusione sul tracciamento indesiderato. Gli AirPods, infatti, possono generare un avviso recante la dicitura “Accessorio sconosciuto”, che alcuni stavano interpretando come un avviso proveniente da un AirTag.
Il gigante di Cupertino farà in modo che tutti gli accessori si identifichino correttamente, in modo che non ci sia più confusione sui dispositivi non AirTag. Entro la fine dell’anno, Apple prevede di introdurre ulteriori misure anti-stalking, tra cui il supporto per la ricerca di precisione per AirTag sconosciuti, gli avvisi di visualizzazione che compaiono ogni volta che viene riprodotto un suono e anche suoni più forti per gli AirTag stessi.