Internet a risparmio energetico: è giunta l’ora di iniziare a pensarci.
Il traffico internet raddoppia ogni tre anni, si sviluppa e si espande ma senza preoccuparsi dei consumi della rete. Le cose però stanno per cambiare e sta per nascere una nuova internet a risparmio energetico.
I nostri genitori, specialmente le mamme, c’hanno sempre rimproverato da piccoli quando lasciavamo le luci accese e la tv che andava in sala con i nostri cartoni animati preferiti anche se eravamo in camera a giocare, adesso abbiamo le tv che si spengono da sole, le lampadine a basso consumo, gli stanby e i pannelli fotovoltaici, ma nel mondo c’è una rete che non bada ai consumi energetici: Internet. Più che una rete internet ormai è diventata un vero universo parallelo al nostro mondo, si espande ogni giorni, ci lega e ci collega ma è formata da infrastrutture fisiche ed elettroniche che consumano immense quantità di energia.
Diego Reforgiato Recupero, ricercatore presso il Dipartimento di ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’Università di Catania ha recentemente dichiarato in un’intervista a Science:
“Quando è nata Internet, cioè questo sistema di computer, dispositivi e data center connessi tra loro, non si è tenuta in considerazione la possibilità di un risparmio energetico, ma ci si è dedicati solo alla qualità del servizio”.
Però le cose stanno per cambiare, la rete si espande e crescono utenti e servizi. Reforgiato continua dicendo:
“La ricerca verso l’efficienza energetica sta diventando una priorità per la Rete e utilizzando gli accorgimenti che sono adesso il nostro oggetto di studio, miriamo a risparmiare fino all’80% dei consumi senza mettere a repentaglio la qualità delle connessioni”.
Su come attuare questo cambiamento, Reforgiato spiega:
“Pensiamo a un semplice modem, che rimane acceso e connesso giorno e notte, a prescindere da quando utilizziamo i servizi in Rete. Con l’applicazione di questi nuovi accorgimenti, possiamo calibrare il consumo di questo dispositivo a seconda, per esempio, del traffico dati durante le diverse fasce orarie”.
Questi accorgimenti riguardano il lato utente, cioè colui che va ad utilizzare il modem, creando per l’utente finale un risparmio nelle bollette della corrente elettrica, riducendo i consumi e soprattutto gli sprechi.
Passando dal lato di un data center la situazione è più delicata ma l’idea rimane la stesse e grazie ad una accurata calibrazione dei vari dispositivi in base alla loro attiva partecipazione alle connessioni si possono ottenere ottimi risparmi in fattore di energia e consumi
Gli scienziati che sono al lavoro sulla nuova internet a risparmio energetico stanno sviluppando un sistema di controlli intelligenti sensibili alla variazione dei parametri come quello relativo alla quantità di traffico dati e dei carichi di lavoro.
Reforgiato ricercatore e co-fondatore della startup R2M è al lavoro con un team di sviluppo su due strategie per la creazione di una nuova internet a risparmio energetico. La prima è la power scaling e consiste nella regolazione della frequenza della Cpu, rendendo possibile modulare le frequenze in cui un router si muove, e in particolare settare la Cpu a frequenze di clock più basse quando cala il traffico di dati e il conseguente carico di lavoro. Un’alternativa è lo smart standby, che consente di spegnere specifiche componenti del dispositivo che gestisce le connessioni in base al loro non utilizzo.
Ma quanto consumano a livello mondiale i data center? Nel 2012 oltre 270 Terawattora di energia, e si stima che quest’anno ne richiederanno circa il 19% in più dello scorso anno. Solo in Europa i costi energetici legati agli operatori hanno subito un aumento pari al 50% nel periodo che va dal 2005 al 2010 e le previsioni parlano di un aumento di un ulteriore 70% entro il 2020.
Solo da 3 o 4 anni il mondo ha iniziato a porsi il problema di questi consumi e forse è finalmente giunta l’era di un cambiamento. Infatti alcuni produttori di router, fra cui il colosso Cisco, hanno iniziato a porsi l’obiettivo di rallentare i consumi energetici, portando quindi la cultura green finalmente anche all’interno del nuovo mondo di un Internet a risparmio energetico.
Reforgiato conclude la sua intervista dicendo:
“Per ora i Paesi più sensibili a questo tipo di problemi sono quelli europei, i quali risentono maggiormente della crisi energetica e se ne preoccupano rispetto invece agli Stati Uniti, che al momento su questo fronte sono molto più indietro di noi”.
Forse creare una nuova internet a risparmio energetico non è così impossibile