Huawei, niente pace con gli USA (e con Google): “ban” esteso per un altro anno

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Gli ultimi smartphone lanciati da Huawei e dal suo marchio secondario Honor non vengono forniti con i Google Mobile Services (GMS), nè tantomeno con il Google Play Store.

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Al contrario, sono presenti le alternative di Huawei a questi servizi, vale a dire Huawei Mobile Services Core (HMS Core) e Huawei AppGallery. Ciò è dovuto al fatto che il 15 maggio 2019, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo 13873, dichiarando una “emergenza nazionale” ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act, al fine di limitare la capacità delle società statunitensi di fare affari con tutte quelle “entità” considerate minacce alla sicurezza nazionale.

Tra queste c’erano diverse società cinesi, tra cui Huawei e le sue filiali. L’ordine esecutivo è scaduto questo mese, ma stando a quanto riportato in un articolo di Reuters sembra che sia stata già stabilita la proroga di un anno.

Proprio nella giornata di ieri, mercoledì 13 maggio 2020, Trump avrebbe firmato il nuovo ordine esecutivo, che avrà quindi efficacia per 1 anno, fino al 15 maggio 2021.

Quando è entrato in vigore l’ordine esecutivo originale, Huawei e le sue numerose filiali sono state aggiunte all’Elenco delle entità “pericolose” redatto dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Ciò ha impedito a Google di firmare nuovi MADA (Mobile Application Distribution Agreement) con Huawei per distribuire GMS (Google Mobile Services) sui nuovi dispositivi Huawei e Honor rilasciati dopo il 15 maggio 2019.

Il campo di applicazione di questo divieto non è tuttavia mai entrato in vigore, poiché gli Stati Uniti hanno concesso a Huawei una licenza temporanea generale (TGL) per fare affari con società statunitensi (e questa licenza è stata estesa più volte nell’ultimo anno). In questo modo Huawei può continuare a distribuire i servizi Google sui suoi attuali smartphone, compresi gli Honor.

Ma l’azienda con sede a Shenzhen ha comunque deciso di dotarsi di una propria struttura, sviluppando appunto delle alternative ai Google Mobile Services e al Google Play Store come HMS Core e AppGallery. La società ha rilasciato nuovi dispositivi senza servizi Google: le serie Huawei Mate 30, P40 e Honor 30 sono una chiara dimostrazione. Infine, Huawei è stata anche in grado di eludere parzialmente il divieto commerciale degli Stati Uniti rilasciando nuovamente sul mercato dispositivi che mantengono la compatibilità del software con dispositivi già certificati.

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