In seguito al ban inflitto dagli Stati Uniti, Huawei ha progressivamente perso il suo ruolo centrale nel settore degli smartphone. Fino a qualche anno fa il produttore cinese era pronto a diventare la più grande azienda di smartphone al mondo, ma dopo essere stata inserita nella famosa black list statunitense (nel 2019, ndr) l’azienda non ha più potuto accedere alla sua catena di approvvigionamento USA: in questo modo Huawei non ha più potuto fare affari con alcuni dei suoi importanti fornitori, tra cui Google.
L’anno successivo le cose sono addirittura peggiorate per il colosso di Shenzhen. Un cambiamento nelle regole di esportazione degli Stati Uniti ha infatti impedito all’azienda cinese di ottenere chipset all’avanguardia da fonderie che utilizzano la tecnologia americana. Queste nuove regole di esportazione impedirebbero a Huawei di rifornirsi degli ultimi chip. Una situazione che ha costretto la società a vendere il suo sub-brand Honor, diventato indipendente due anni fa per una cifra che si aggira intorno ai 15 miliardi di dollari.
Proprio perché impossibilitata ad ottenere chip all’avanguardia con supporto 5G per il suo top di gamma P50, rilasciato lo scorso anno, Huawei ha utilizzato una versione 4G del chipset Snapdragon 888. Il processore è stato comunque prodotto utilizzando il nodo di processo a 5 nm, pertanto il chip aveva un gran numero di transistor all’interno: ciò vuol dire prestazioni elevate ed una certa efficienza energetica. Più basso è il nodo di processo, maggiore è il numero di transistor che possono stare all’interno di un chip.
Stando a quanto riportato anche dal sito Huawei Central, un informatore ha pubblicato un’interessante indiscrezione sul sito di social media cinese Weibo in merito a ciò che potremmo vedere sui prossimi telefoni della serie P. Il tipster afferma che i telefoni P60 2022 saranno alimentati da un chip Kirin 9100 a 14 nm. I chip Kirin sono progettati dall’unità HiSilicon di Huawei e un tempo, prima dell’ormai noto ban, Huawei era il secondo maggior cliente di TSMC dopo Apple.
Nonostante venga prodotto con un nodo di processo a 14 nm, il tipster aggiunge che le prestazioni del chip Kirin 9100 saranno paragonabili a quelle di un chipset a 5 nm. Huawei non ha voluto ancora commentare questa voce, pertanto meglio prenderla con la giusta cautela, anche perché la possibilità che un chipset a 14 nm possa fornire prestazioni a 5 nm appare davvero remota. L’indiscrezione non fa sapere se il Kirin 9100 a 14 nm supporterà il 5G, ma anche questo aspetto appare molto complicato.
Alcuni Mate 50 Pro saranno alimentati con un chipset Snapdragon 8 Plus Gen 1 solo 4G
La serie Mate 50 dovrebbe essere svelata già il mese prossimo. Proprio in seguito al ban statunitense e a tutte le conseguenze a cui abbiamo fatto riferimento, invece di rilasciare due flagship all’anno (la serie P e la serie Mate), Huawei ha deciso di rilasciare un solo top di gamma all’anno alternando i modelli della serie P con quelli della serie Mate. L’anno scorso è stata la volta del P50, quindi il 2022 è l’anno del Mate 50.
Stando ai rumors, la versione di fascia alta del Mate 50 Pro sarà alimentata da una versione solo 4G del chipset Snapdragon 8+ Gen 1. Altri modelli verranno equipaggiati con il chip Snapdragon 8 Gen 1 solo 4G, mentre il Mate 50 RS potrà contare sul chip Kirin 9000S. La serie dovrebbe avere Harmony OS 3.0 preinstallato.
Vedremo se i Mate 50 consentiranno a Huawei di rialzare un po’ la testa. La società cinese non è più tra i primi cinque produttori mondiali di smartphone: un recente report ha evidenziato che l’azienda ha spedito solo 35 milioni di telefoni l’anno scorso a causa del ban USA e della vendita di Honor. Un calo enorme, se si pensa che nel 2019 Huawei ha spedito 240,6 milioni di telefoni.