Lo scorso novembre, quando fu accertata la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali statunitensi, in molti hanno cominciato a sperare che l’addio di Trump e l’avvicendamento alla Casa Bianca tra repubblicani e democratici potesse servire ad una maggiore distensione nei rapporti commerciali tra USA e Cina e di conseguenza anche ad un allentamento del “ban” nei confronti delle aziende cinesi, Huawei su tutte.
In realtà, almeno fino ad oggi, dal presidente Biden non è arrivato alcun segnale in tal senso, pertanto Huawei si è rimboccata le maniche e si è organizzata diversamente. Come? Principalmente lavorando in maniera ancora più intensa al suo nuovo sistema operativo, HarmonyOS, che è ormai pronto per la diffusione.
HarmonyOS arriverà su Mate 40, P40, Mate 30, P30 e versioni precedenti
Nella giornata di mercoledì 2 giugno, la società sudcoreana ha annunciato l’intenzione di aggiornare circa 100 dispositivi (non solo smartphone) a HarmonyOS dal loro sistema operativo esistente (Android, ndr) entro l’anno. L’obiettivo finale è che ci siano oltre 100 milioni di utenti HarmonyOS attivi.
Alcuni prodotti ufficializzati di recente dal gigante di Shenzhen, come ad esempio i telefoni della serie Huawei P40 – ma anche la serie Mate 40, la serie Mate 30 e alcuni tablet MatePad Pro – dovrebbero ricevere i loro aggiornamenti a HarmonyOS già entro questo mese.
Entro l’estate HarmonyOS sarà invece a disposizione dei possessori del pieghevole Huawei Mate XS. Stesso discorso per i Mate 20 e per vari telefoni Nova, che avranno accesso al software, così come i dispositivi MatePad.
L’ultimo trimestre del 2021 vedrà lo “sbarco” di HarmonyOS sui telefoni della serie Huawei P30, così come sul Mate 20 X e sull’originale Mate X pieghevole. Per i possessori di dispositivi Huawei Mate 9 e P10 l’aggiornamento a HarmonyOS arriverà nel 2022.
Al momento, questo nuovo aggiornamento sarà disponibile solo per i clienti in Cina, pertanto i possessori europei (italiani compresi) di telefoni Huawei non possono fare altro che incrociare le dita e sperare in un’estensione da parte del colosso asiatico. Tuttavia, l’impressione degli esperti del settore è che Huawei sia molto più orientata a mantenere il maggior numero di clienti in Cina, dove Google non è utilizzato.