Reduce da una buona prestazione nel comparto dei personal computer, dove le vendite sono in rialzo ed hanno così condotto in aumento la redditività societaria, il chief executive officer di Hewlett Packard (HP), Meg Whitman, è ora attesa da sfide ancora più importanti: cercare di traghettare la propria compagine al successo negli altri settori che non siano strettamente correlati al core business aziendale.
La società californiana ha infatti conseguito la più forte crescita degli ultimi tre anni nell’ultimo trimestre, con ricavi in aumento dell’1,3% a 27,6 miliardi di dollari nel trimestre fiscale terminato il 31 luglio 2014, e con utili pari a 89 centesimi. Risultati lievemente superiori alle attese degli analisti e che – ripetiamo – sembrano essere influenzati esclusivamente dal buon contributo del mondo PC.
Alla forte crescita del fatturato del business PC, infatti, non è corrisposta un dinamico sviluppo nel comparto relativo – ad esempio – alle stampanti e al software, dove la crescita è stata nulla o quasi impercettibile. L’impressione degli analisti che è se HP desidera intraprendere una strada di sviluppo realmente sostenibile, che la ponga al riparo dalla dipendenza di un solo settore, dovrà concentrare maggiori sforzi proprio nelle sue altre divisioni che non si occupano direttamente del business PC. Ci riuscirà?