L’evento Google I/O del 2025 ha confermato le attese: l’intelligenza artificiale è destinata a diventare il fulcro dell’esperienza di ricerca online. A seguito della presentazione del keynote, emerge chiaramente che l’azienda ha intenzione di utilizzare l’IA per semplificare e migliorare la navigazione degli utenti sul web, facendo parte del processo di ricerca in modo più integrato e intuitivo.
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AI Mode: La nuova interfaccia di ricerca
Un elemento chiave dell’evoluzione della ricerca in Google è l’introduzione dell’AI Mode. Questo nuovo modo di ricerca, attualmente in fase di diffusione negli Stati Uniti, offre un’interfaccia simile a quella di un chatbot direttamente all’interno di Google Search. Grazie a questa modalità, l’utente non dovrà più scorrere in lungo e in largo tra un elenco di risultati. Al contrario, l’intelligenza artificiale di Google compie il lavoro di sintesi e ricerca per presentare risposte rapide e curate.
Durante l’evento, Google ha illustrato un esempio pratico: un utente alla ricerca di attività da svolgere a Nashville nel weekend con amici ha visto apparire suggerimenti su ristoranti adatti ai buongustai, bar con musica dal vivo e altre attrazioni meno conosciute. Non solo, l’AI Mode ha anche creato una mappa personalizzata con i luoghi consigliati. Un’ottima soluzione per chi desidera pianificare un’uscita senza perdersi in un mare di informazioni.
Il funzionamento di AI Mode è profondo e innovativo, poiché genera una serie di query collegate, elaborando i risultati in un’unica soluzione piuttosto che richiedere all’utente di effettuare vari passaggi manualmente.
La tecnologia dietro AI Mode
Al cuore di questa nuova interfaccia si trova ciò che Liz Reid, a capo del team di ricerca di Google, ha definito la “tecnica di espansione delle query”. Grazie a algoritmi avanzati, la ricerca ora riconosce quando una domanda necessita di ragionamento complesso. In questi casi, il sistema utilizza una versione personalizzata dell’intelligenza artificiale Gemini per scomporre la domanda in vari sottotemi, eseguendo simultaneamente numerose query.
Questa tecnologia non si limita a cercare informazioni in superficie; esplora a fondo il web e accede a dataset in tempo reale, comprese risorse come il Knowledge Graph e il Shopping Graph. I risultati vengono combinati e verificati per assicurare un alto standard di qualità informativa. Se vengono individuate lacune nelle risposte, il sistema emette ulteriori ricerche per colmarle. Con l’AI Mode, gli utenti possono così ricevere informazioni complete con un unico input.
Progetti futuri: Deep Search e Project Mariner
Non è tutto qui: Google ha in programma di arricchire ulteriormente l’AI Mode durante questa estate tramite l’aggiunta della funzione “Deep Search”, che potenzia la tecnica di espansione delle query. Questo aggiornamento permetterà di effettuare decine o addirittura centinaia di ricerche per ogni singola interrogazione fornita dall’utente.
Ma non è solo la ricerca a subire una trasformazione. Google sta estendendo il suo potere di assistenza anche ad altre aree grazie a Project Mariner. Questo strumento può ora gestire fino a dieci compiti contemporaneamente e introduce una caratteristica chiamata Teach and Repeat, che consente agli utenti di istruire l’intelligenza artificiale affinché ripeta determinate azioni in futuro.
Allo stesso modo, l’Agent Mode dell’app Gemini sarà progettato per svolgere compiti per conto dell’utente, unendo le sue forze con le capacità di Project Mariner. Durante l’evento, l’amministratore delegato Sundar Pichai ha dimostrato come questo possa agevolare la ricerca di un appartamento a Austin, controllando direttamente le inserzioni su Zillow.
È chiaro che Google sta cercando di semplificare ogni aspetto della navigazione online, rendendo l’utente il vero protagonista di un’esperienza sempre più personalizzata e fluida.