Il noto browser di casa Google opta per un cambiamento drastico, eliminando il supporto ai plugin passati, integrati di default. Scopriamo in cosa consisterà questo giro di vite.
Google Chrome, cambiamenti plugin dal 2015
Per il browser di punta di Big G, Google Chrome, sembra sia arrivata la chance definitiva per modificare le opzioni base relative ai plugin, che a partire dal prossimo mese di Gennaio non saranno ulteriormente supportati. I componenti in questione fanno parte della storica interfaccia NPAPI (Netscape Plugin Application Programming Interface), multipiattaforma plugin per i principali browser inizialmente concepita per l’ormai dismesso Netscape, poi successivamente estesa ad altre famiglie di software tra cui Mozilla, Opera, Safari, Konqueror ed ovviamente lo stesso Google Chrome.
L’approccio di Google aveva comunque subito sostanziali modifiche a partire dal 2009, quando optò per una prima sostituzione con i plugin PPAPI (Pepper Plugin API), in grado di modificare la NPAPI classica al fine di ottenere maggiore sicurezza durante la navigazione. Verificare quali plugin siano presenti al momento sulla propria versione di Google Chrome è semplice; dalla barra degli indirizzi sarà sufficiente digitare chrome://plugins. In questa maniera è possibile visualizzare quali plugin di tipo NPAPI o del nuovo PPAPI sono disponibili all’interno del browser.
Grazie alla partecipazione di Adobe, per l’ultima versione di Chrome sono previsti cambiamenti nodali anche nella struttura di Flash Chrome, che supporterà la visualizzazione di tali contenuti senza richiedere l’installazione di alcun plugin. Google Chrome migliora inoltre del punto di vista della lettura dei contenuti PDF: il popolare formato è infatti leggibile all’interno del browser senza alcun supporto esterno. A partire da Gennaio, dunque, saranno i soli utenti Silverlight e Java, entrambi in rapido declino, a non essere più supportati da Chrome, in vista dell’arrivo di alternative assai più efficaci e sicure.