Se vi siete mai domandati quale sia il profilo medio del lavoratore di Facebook, una delle società più gettonate (professionalmente, e non solo) da coloro i quali cercano un posto di lavoro nel web, è lo stesso social media a offrirvi una risposta, "svelando" chi siano i propri dipendenti.
Si scopre così che la maggior parte dei dipendenti di Facebook, pari al 69%, è di sesso maschile, e che solamente il 15% delle posizioni "tech" risulta essere occupata dalle donne. Un dato emblematico - ricorrente nelle società della Silicon Valley - che dimostra come la parità di genere sia ancora un'utopia sul breve termine.
Non è questa, comunque, l'unica "discriminazione" (il virgolettato è d'obbligo) interno alla società di Mark Zuckerberg. Appena il 2% dei dipendenti senior di Facebook negli Stati Uniti è infatti nero, solo il 4% è ispanico, il 19% è asiatico: va meglio ai bianchi, che sono il 74%, e che tuttavia devono accontentarsi del 53% per quanto concerne le posizioni tecnologiche, a livello globale, contro il 41% degli asiatici.
La società si è comunque ufficialmente dichiarata pronta a compiere nuovi sforzi sul tema della gender equiality, con la Coo Sheryl Sandberg che promette grandi cose. Ci riuscirà? O le differenze sono talmente elevate dal non poter essere attenuate nell'arco di qualche anno?