Donald Trump tende la mano a ZTE: “Troppi posti di lavoro persi”

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che aiuterà il marchio ZTE “a rientrare in affari, velocemente” dopo le “sanzioni” emesse dagli Stati Uniti nei confronti della società tecnologica cinese. Per farla breve, gli USA hanno deciso di impedire a ZTE di comprare componenti elettronici prodotti da aziende americane in quanto il marchio cinese avrebbe venduto alcuni prodotti all’Iran, già isolato commercialmente dagli Stati Uniti.

Trump viene incontro a ZTE: “Al lavoro per risolvere”

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Il presidente Trump ha sostanzialmente offerto una concessione per salvare posti di lavoro a Pechino in vista dei colloqui commerciali che si terranno questa settimana.

“Troppi posti di lavoro in Cina sono andati persi, il Dipartimento del Commercio è stato incaricato di farlo!”, ha scritto il tycoon nel primo dei due tweet riguardanti le relazioni commerciali degli Stati Uniti con la Cina. Trump ha riferito di essere “al lavoro” con il presidente cinese Xi Jinping per trovare insieme una soluzione per ZTE.

Poco dopo il tweet di Trump, un parlamentare dei Democratici ha messo in dubbio i buoni propositi avanzati dal presidente, visti i numerosi e ripetuti avvertimenti sulla presunta minaccia di ZTE alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

La portavoce della Casa Bianca, Lindsay Walters, ha confermato che i funzionari degli Stati Uniti sono in contatto con Pechino proprio per parlare di ZTE. La portavoce ha riferito che il tweet di Trump ha sottolineato l’importanza di relazioni “libere, corrette, equilibrate e reciprocamente vantaggiose” tra gli Stati Uniti e la Cina su questioni che riguardano l’economia, il commercio e gli investimenti.

Sempre secondo Lindsay Walters, Trump si aspetta che il segretario al Commercio Wilbur Ross “eserciti il ​​suo giudizio indipendente, in linea con le leggi e i regolamenti applicabili, per risolvere l’azione regolatoria che coinvolge ZTE in base ai fatti”.

Un sostanziale dietrofront, quello di Donald Trump, che probabilmente renderà più semplici le relazioni tra le due maggiori economie del mondo.

 

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