Gli appassionati di tecnologia e in particolare di smartphone sanno bene che la maggior parte dei brevetti depositati dalle aziende principali non arrivano mai a compimento. Ecco perché quando spunta fuori un nuovo brevetto è sempre meglio moderare l’entusiasmo, dato che niente garantisce che poi quell’idea diventi effettivamente concreta.
Tuttavia suscita comunque un certo interesse la domanda di brevetto di Samsung Electronics riportata anche dal sito SamMobile. Di cosa si tratta?
Il colosso di Seul ha depositato un brevetto su uno smartphone dotato di un secondo display trasparente posteriore. Gli smartphone con pannelli secondari posteriori non sono del tutto nuovi, ma l’approccio di Samsung descritto in questa recente domanda di brevetto sembra avere caratteristiche uniche.
La domanda è stata depositata nel gennaio di quest’anno presso l’OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) e pubblicata nella giornata di giovedì 25 agosto. Il brevetto descrive uno smartphone rigido, con un design senza pretese, a parte l’aggiunta di un display posteriore praticamente invisibile (o ‘fuso’ con il resto del pannello posteriore) quando è completamente o parzialmente spento.
Probabilmente qualcuno ricorderà che il produttore cinese di smartphone ZTE tentò di realizzare qualcosa di simile alcuni anni fa, quando rilasciò i telefoni Nubia X e Nubia Z20. Tuttavia, questi dispositivi non utilizzavano un display posteriore trasparente, bensì un pannello di vetro posteriore con una maggiore opacità che andava ad oscurare un normale schermo posteriore tutte le volte in cui non era acceso.
Al contrario, la recente domanda di brevetto di Samsung descrive un dispositivo dotato di un display trasparente che pare in grado di accendersi completamente o parzialmente, in maniera simile ad un display Always-on.
La domanda di brevetto è reale, il che significa che nel quartier generale di Seul hanno preso in considerazione l’idea di dotare uno smartphone Galaxy di questo tipo di tecnologia. Come accennato non è detto che diventerà concreta, ma l’impressione degli esperti del settore è che questa soluzione potrebbe effettivamente trovare applicazione nei dispositivi pieghevoli.