Cresce la preoccupazione per la privacy dei dati: i consumatori agiscono

La crescente preoccupazione per la privacy dei dati personali spinge i consumatori a prendere misure di protezione, mentre un sondaggio rivela sfiducia verso aziende e governi nella gestione delle informazioni.

La protezione dei dati personali sta diventando un argomento di grande rilevanza a livello globale, con un numero sempre crescente di utenti preoccupati per come aziende e governi gestiscono le loro informazioni. Un recente sondaggio condotto da Malwarebytes mette in luce le inquietudini dei consumatori, rivelando che la maggior parte di essi non si fida della gestione dei propri dati. La questione è diventata centrale dopo vari incidenti che hanno evidenziato il monitoraggio di massa e la raccolta di dati sensibili.

La fiducia in crisi: i risultati del sondaggio

Secondo il sondaggio pubblicato recentemente, il 89% degli intervistati esprime preoccupazione per l’accesso improprio delle aziende ai propri dati. Ancor più inquietante è il dato che il 72% teme che anche il governo possa violare la propria privacy. Questa indagine è stata effettuata su un campione di 1.500 lettori del newsletter di Malwarebytes, tra il 17 e il 27 marzo.

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Le ansie riguardo alla privacy sono aumentate a seguito di recenti eventi di cronaca, come il fallimento della società 23andMe, avvenuta a marzo, che ha messo in discussione il destino del vasto archivio di dati genetici raccolti. L’azienda, infatti, deteneva milioni di campioni e rapporti testuali, il cui accesso ora è sotto i riflettori.

A questo si aggiunge la denuncia presentata da un gruppo di sindacati, guidata dall’American Federation of Teachers, contro l’amministrazione Trump. Questa accusa sostiene che l’amministrazione abbia violato le leggi federali sulla privacy, consentendo al Dipartimento di Efficienza Governativa, diretto da Elon Musk, di accedere a sistemi contenenti informazioni personali di decine di milioni di americani senza il consenso di questi ultimi. Una corte d’appello ha recentemente deciso di sospendere un’ingiunzione che ostacolava l’accesso del Dipartimento ai dati privati degli americani.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle preoccupazioni dei consumatori

Un altro risultato significativo del sondaggio è il crescente timore relativo all’uso dei dati da parte delle tecnologie di intelligenza artificiale. Nove intervistati su dieci manifestano preoccupazioni riguardo all’utilizzo dei propri dati da parte di sistemi di AI, specie se non autorizzati. Questo nuovo contesto ha portato molti consumatori a prendere iniziative per proteggere la loro privacy digitale.

Oltre il 40% degli intervistati ha scelto di disinstallare social media come TikTok, Instagram o X, mentre il 26% ha rinunciato a utilizzare app per il monitoraggio della fertilità. Della stessa opinione sono anche il 75% degli intervistati che ha dichiarato di aver scelto di rinunciare alla raccolta di dati, e il 23% che ha ricorso a servizi di rimozione dei dati per eliminare informazioni personali facilmente accessibili online.

Consigli pratici per proteggere i propri dati

Per i consumatori, intraprendere azioni concrete per proteggere la propria privacy è fondamentale. Ecco alcuni consigli pratici da seguire:

Creare password sicure

Utilizzare password lunghe e uniche rappresenta una difesa fondamentale. Password manager possono aiutare a gestire le diverse credenziali senza la necessità di memorizzare tutto. È importante astenersi dall’utilizzare la stessa password per più account, anche se quella attuale appare sicura.

Attivare l’autenticazione a due fattori

L’autenticazione a due fattori è una misura di sicurezza efficace, che combina un secondo identificatore, come un’impronta digitale o un codice ricevuto tramite un’app. Anche se complicata da gestire, questa misura è essenziale per proteggere l’account da accessi non autorizzati.

Essere selettivi nella condivisione delle informazioni

Quando ci si iscrive a servizi online o programmi di fedeltà, la tendenza a fornire informazioni personali è alta. Tuttavia, è fondamentale riflettere su quali dati si condividono, poiché potrebbero sfuggire al controllo e finire in mani sbagliate.

Navigare come ospiti

Comprare online come “ospite” può sembrare meno conveniente, ma evita che le informazioni di pagamento e di spedizione siano salvate nei sistemi aziendali. Dopo aver utilizzato un servizio, chiedere la cancellazione definitiva dell’account e dei dati è una prassi consigliata.

Monitorare i propri conti

Controllare regolarmente i movimenti bancari e le spese con carte di credito aiuta a scoprire eventuali frodi in tempo utile. Se non si prevede di richiedere credito a breve, congelare i report di credito rappresenta un ottimo piano di sicurezza.

Limitare l’accesso sui social media

Impostare le privacy sui social è essenziale per proteggere le proprie informazioni. Condividere dati solo con amici fidati e gestire le impostazioni di visibilità sono passaggi fondamentali.

Esaminare le app e i log-in

Utilizzare servizi di login automatico tramite Facebook o Google espone a rischi nei confronti dei dati. È bene considerare quali app si usano e rimuovere eventuali accessi ormai non più necessari.

Aggiornare regolarmente i dispositivi

Infine, tenere aggiornati software, router e dispositivi smart è cruciale. Gli aggiornamenti contengono patch per vulnerabilità e fare attenzione a installarli può prevenire problemi di sicurezza futuri. Un comportamento attento e informato è fondamentale in un mondo sempre più digitalizzato e interconnesso.

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