Nearby Share è sostanzialmente la versione Android di AirDrop di Apple e gli utenti hanno imparato a conoscere bene le potenzialità di questo strumento. La novità, infatti, consente di inviare file di grandi dimensioni da un dispositivo Android a un altro in modalità wireless tramite Bluetooth e Wi-Fi. E non è tutto, perché con Nearby Share è possibile anche inviare dati e file tra i propri dispositivi. Per fare ciò basta assicurarsi che il dispositivo ricevente appaia come opzione nel menu Nearby Share del telefono che invia il file.
Per assicurarsi che il telefono secondario appaia nel menu di condivisione, il dispositivo dovrebbe essere sbloccato e lo schermo acceso. Se il dispositivo che riceve i dati e i file non è sbloccato e lo schermo è disattivato non sarà possibile visualizzarlo come opzione per ricevere file. Secondo quanto affermato da un utente di Twitter noto come @GreenShades9, Google ha modificato Nearby Share in modo che anche i telefoni che sono, in effetti, inattivi vengano comunque visualizzati come opzione nell’elenco di condivisione.
Per farla breve, gli utenti che vogliono usare Nearby Share per inviare dati e file da uno dei propri telefoni Android a un altro possono farlo anche se quel dispositivo secondario è spento: il dispositivo in questione riceverà comunque il file. La modalità non funziona solo se il dispositivo di invio e il dispositivo di ricezione non risultano collegati allo stesso account Google.
In un video condiviso da Android Authority si vede un Pixel 7 Pro non acceso che compare comunque nell’elenco Nearby Share di un Pixel 6 Pro. L’altro telefono che compare nel video è un Asus Zenfone 9, che deve avere lo schermo acceso e il dispositivo sbloccato per comparire nell’elenco: questo perché lo Zenfone 9 del video non è connesso allo stesso account Google utilizzato dai due Pixel.