Chrome, un’importante aggiornamento per la privacy degli utenti: arrivano le novità su siti visitati

Google annuncia un aggiornamento per Chrome previsto per aprile 2025, che migliorerà la sicurezza online modificando il tracciamento dei link visitati e proteggendo la privacy degli utenti.

Con il continuo sviluppo e innovazione del mondo digitale, la sicurezza online è diventata una priorità per gli utenti. A tal proposito, Google ha annunciato un significativo aggiornamento per il suo browser Chrome, previsto per fine aprile 2025. Questa mossa mira a risolvere una vulnerabilità storica e a garantire una maggiore privacy, accogliendo con entusiasmo il feedback degli utenti. La modifica principale riguarda il modo in cui il browser gestisce i collegamenti visitati, cambiando radicalmente l’approccio alla sicurezza online.

Cambiamento nel tracciamento dei link visitati

La cronologia di navigazione è un aspetto cruciale della privacy online. Fino ad oggi, se cliccavi un collegamento, questo risultava contrassegnato come “visitato” su tutti i siti che lo mostravano. Questo sistema, sebbene apparentemente innocuo, creava gravi problemi di sicurezza. Google ha identificato questa pratica come un “difetto di design fondamentale”, evidenziando come potesse aprire la strada a tecniche di tracciamento e profiling indesiderate.

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Con il nuovo aggiornamento, Chrome implementerà un sistema di “partizionamento a tre chiavi”. Questo significa che il browser non contrassegnerà più i collegamenti come visitati a livello globale; al contrario, valuterà tre fattori specifici prima di applicare il marchio. Si prenderanno in considerazione l’URL effettivo del collegamento, il sito principale in uso e l’origine del frame in cui il collegamento appare. In pratica, un link sarà considerato come visitato solo se l’utente lo ha già cliccato su quello stesso sito e all’interno dello stesso frame. Questo approccio riduce al minimo le possibilità di tracciamento incrociato e protegge la cronologia di navigazione personale.

Un intervento atteso da tempo

L’aggiornamento di Chrome 136 segna la fine di un problema di privacy che perdura da vent’anni. Google ha lavorato a lungo su questa modifica che, a detta degli esperti, era necessaria e indispensabile. Per molti utenti, il passaggio a una maggiore sicurezza rappresenta un sollievo, in quanto garantisce un controllo più rigoroso sulla propria informazione personale. La mossa potrebbe rappresentare un cambiamento epocale nell’approccio alla privacy dei browser, influenzando le politiche di altri fornitori di servizi e software.

Essendo il browser uno degli strumenti più utilizzati per l’accesso a Internet, un miglioramento in questo ambito promette effetti positivi a lungo termine. Gli utilizzatori possono aspettarsi una navigazione più sicura e protezioni rafforzate dalle intrusioni indesiderate. Nonostante cambiamenti e aggiornamenti possano sembrare tecnici o complessi, per l’utente finale si traduce in una migliore esperienza durante la navigazione quotidiana.

Storia di vulnerabilità e risoluzioni nel browser

La questione della sicurezza in Chrome non è nuova. Google ha dovuto affrontare numerose vulnerabilità nel corso degli anni, alcune delle quali hanno portato a un accesso non autorizzato ai dati sensibili degli utenti. L’azienda ha recentemente risolto gravi problemi di sicurezza, rivelando la propria continua dedizione nella protezione delle informazioni personali. La vulnerabilità su cui si è concentrato quest’ultimo aggiornamento riguarda proprio la gestione dei link visitati, un aspetto che potrebbe sembrare di poca importanza, ma che ha conseguenze dirette sulla privacy degli utenti.

La questione centrale risiede nel fatto che, quando un collegamento viene cliccato, cambia colore per indicare che è stato visitato. Questo semplice meccanismo ha esposto, per oltre due decenni, i navigatori a potenziali intrusioni. I siti, infatti, avevano la possibilità di utilizzare fogli di stile per cambiare l’aspetto dei link a seconda della loro cronologia di navigazione, permettendo a potenziali malintenzionati di accedere e analizzare dove gli utenti si erano già collegati. Con il nuovo aggiornamento, l’azienda spera di chiudere definitivamente questa porta e di restituire agli utenti un maggiore controllo sulla propria privacy.

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