Gli appassionati dei prodotti Samsung sanno bene che la società con sede a Seul mette la sicurezza dei suoi dispositivi tra le sue priorità, ed è anche uno dei motivi che spinge gli utenti a preferire i prodotti realizzati dal celebre marchio sudcoreano.
Tuttavia anche le migliori aziende possono inciampare pesantemente. Pare che Samsung sia infatti incappata in un errore piuttosto grave che non fa onore alla sua storia e al suo impegno su questo fronte. Stando a quanto emerso in un nuovo report pubblicato dall’autorevole sito SamMobile, infatti, sembra che la società sudcoreana abbia spedito oltre 100 milioni di dispositivi con un grave difetto di sicurezza.
La notizia positiva – ed è bene dirla subito – è che il difetto è stato già corretto con un aggiornamento della sicurezza rilasciato nell’agosto 2021. Samsung ha poi rilasciato una seconda patch di sicurezza nell’ottobre dello stesso anno che ha ulteriormente risolto la criticità.
Come riportato da SamMobile, sono stati i ricercatori dell’Università di Tel Aviv a scoprire che alcuni modelli Galaxy S8, Galaxy S9, Galaxy S10, Galaxy S20 e Galaxy S21 erano stati lanciati sul mercato con una falla nella sicurezza, che avrebbe potuto consentire agli hacker di accedere a informazioni personali (come ad esempio le password).
Il report afferma che i telefoni non hanno memorizzato correttamente le chiavi di crittografia: il difetto è collegato al sistema operativo TrustZone (TZOS) di Samsung che funziona insieme ad Android per garantire una maggiore sicurezza sui dispositivi Samsung. Al momento non è chiaro il numero esatto di utenti interessati da questa falla.
Ma allora bisogna essere preoccupati? La risposta è no, principalmente perché i problemi di cui sopra sono già stati corretti da Samsung: l’azienda è stata informata del problema non appena è stato scoperto. Pertanto il consiglio è di aggiornare il proprio telefono: nel caso Samsung abbia smesso di supportare il proprio dispositivo, si può fare affidamento a ROM personalizzate di terze parti con sicurezza aggiornata.
Chiaramente, l’auspicio degli esperti del settore e degli utenti è che Samsung (così come altri produttori) non commettano più un errore del genere, dato che al giorno d’oggi si tende a memorizzare informazioni piuttosto sensibili sui propri telefoni, comprese informazioni su conti bancari, ID e carte di credito.