A Bird Story, sequel di To The Moon: recensione

a bird story
Seguici su Google News

Entrato di diritto nella storia recente degli indie-RPG moderni, To The Moon colleziona un sequel di tutto riguardo: A Bird Story. con un approccio diversificato al gameplay, che diventa più minimalista ma più del doppio avvincente.

a bird story

A Bird Story, il bis di FreeBird Games

Ad oltre tre anni dall’originale To The Moon, creazione del developer Kan Reives Gao e del suo team di fedelissimi, FreeBird Games, possiamo tornare ad essere ammaliati dal suo inebriante sequel, A Bird Story, narrato per vie tanto inconsuete quanto intelligentemente fuori dai canoni dell’adventure, per rientrare più nello specifico nella visual novel. Il nuovo titolo introdurrà, sotto forma di prequel, un personaggio che otterrà grande rilevanza nelle prossime avventure della serie. Questo soggetto sarà il nuovo pupillo della Sigmund Corp., gruppo che offre la possibilità di realizzare i propri desideri, attraverso un metodo parecchio carezzato dalla fantascienza: l’implantologia di ricordi del tutto fittizi.

Grandi assenti, tra i personaggi principali, Eva Rosalene e Neil Watts, che nel capitolo precedente hanno avuto rilevanza etica fondamentale nell’impiantare false memorie a pazienti in attesa terminale. A Bird Story, come già detto, lascerà molti meno dettagli ed elementi in mano al gamer, che ritroverà la propria interazione con il gioco in maniera ancora più minimizzata, essendo costituita semplicemente da fasi di esplorazione e di object collctioning. Il fulcro della storia sarà infatti imperniato sulle alternative di un ragazzo dall’attitudine solitaria, che stabilirà un legame di forte affetto con un uccellino salvato dall’attacco di un altro animale; storia che di per sé potrebbe attingere ai canoni del melodramma, tuttavia narrata sapientemente da Kan Gao.

Dialoghi assenti, grande coinvolgimento

Altro punto controverso di A Bird Story è la completa assenza di dialoghi, fattore atipico per un filone videoludico simile, in cui alla chiarezza delle ambientazioni e del plot spesso concorrono scambi di battute (serie o facete) tra personaggi. Tuttavia, l’atmosfera della Sigmund Corp. viene comunque vissuta a livello onirico, con elementi caratteristici che riportano la mente del giocatore all’era 16-bit, ottenendo quindi la possibilità di sfruttare un versante grafico particolarmente adatto al titolo. A Bird Story trova inoltre maggior forza in questo espediente, sfruttato per garantire la presa visione dei singoli fotogrammi o quasi, con un’attenzione ai dettagli ed alla soundtrack piuttosto puntigliosa quanto azzeccata. Orecchiabile, minimale, esotico fino ad un certo punto e toccante, A Bird Story rappresenta una delle alternative disponibili su Steam e Humble Store da non perdere, per quanto riguarda il mondo dell’indie. Voto Finale: 9

Seguici su Telegram per ricevere le migliori offerte tech
Argomenti:
[ajax_posts]

Chi siamo?

OutOfBit è un progetto nato nel Maggio 2013 da un’idea di Vittorio Tiso e Khaled Hechmi. Il progetto nasce per creare un sito di blogging che sappia differenziarsi ed appagare il lettore al fine di renderlo parte fondamentale del blog stesso.
Entra nello staff
COPYRIGHT © 2023 OUTOFBIT P.IVA 04140830243, TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
crossmenu
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram