Aumento dei prezzi per gli abbonamenti di Adobe Creative Cloud: ecco cosa cambia dal 17 giugno

A partire dal 17 giugno, Adobe aumenterà i prezzi degli abbonamenti a Creative Cloud in Nord America, introducendo il piano Creative Cloud Pro con nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale.

Nel mondo della creatività digitale, i cambiamenti nei servizi di Adobe possono avere un impatto significativo sia sui professionisti che sugli hobbisti. A partire dal 17 giugno, gli abbonamenti a pagamento di Adobe Creative Cloud saranno adeguati in Nord America, con un annuncio che ha suscitato diverse reazioni tra gli utenti. Si prevede che la nuova offerta, denominata Creative Cloud Pro, porterà con sé un aumento nei costi, ma anche nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa.

Aumento dei costi: cosa cambia per gli abbonati

A partire dalla data sopra indicata, il piano All Apps di Creative Cloud verrà rinominato in Creative Cloud Pro negli Stati Uniti, Canada e Messico. Per gli abbonati che hanno un contratto annuale, il costo mensile pre-tasse passerà da 59,99 a 69,99 dollari. Questo aumento si traduce in una spesa annuale che arriverà a 779,99 dollari, rispetto ai precedenti 659,88 dollari. Anche il prezzo per i sottoscrittori non contrattati, che pagano mensilmente, subirà un incremento significativo, passando da 89,99 a 104,99 dollari.

I piani per team vedranno un aumento da 89,99 a 99,99 dollari mensili, mentre gli studenti e gli insegnanti dovranno pagare 39,99 dollari al mese invece dei precedenti 34,99 dollari. Le nuove tariffe sono solo per il mercato nordamericano, e Adobe ha dichiarato di non aver intenzione di apportare modifiche simili in altri mercati al momento.

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Funzionalità del nuovo piano Creative Cloud Pro

Il piano Creative Cloud Pro non si limita ad un semplice aumento dei prezzi. Gli utenti avranno accesso a strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale, tra cui illimitati crediti per strumenti generativi di immagini come il Generate Fill di Photoshop. Inoltre, sarà previsto un tetto di 4.000 crediti mensili per l’utilizzo delle funzionalità AI “premium” di video e audio, come il Generative Extend in Premiere Pro.

Un’altra novità interessante riguarderà la possibilità di selezionare modelli AI di terze parti, tra cui OpenAI e Google Imagen. Gli utenti avranno anche accesso a Firefly Boards, una nuova applicazione collaborativa in fase beta. In un annuncio di Adobe, si sottolinea l’obiettivo di potenziare la produttività degli utenti, consentendo dunque di esplorare nuove idee e migliorare il flusso di lavoro.

L’alternativa “Creative Cloud Standard”

Per quegli utenti che non necessitano delle nuove funzionalità AI, Adobe ha presentato un piano semplificato chiamato Creative Cloud Standard. Questo piano costerà 54,99 dollari al mese per gli abbonati contrattati e 82,49 dollari per coloro che scelgono un pagamento mensile senza contratto. Sebbene simile al precedente piano All Apps, il nuovo Creative Cloud Standard prevede una riduzione dei crediti generativi da 1.000 a soli 25 al mese. Le funzionalità premium delle app web e mobile rimarranno invece esclusive per gli abbonati a Creative Cloud Pro.

Tuttavia, una nota controversa è che gli abbonati attuali verranno automaticamente trasferiti al piano più costoso, rendendo difficile per i nuovi utenti accedere a un piano che rispecchi meglio le loro esigenze senza pagare di più.

Reazioni degli utenti e precedente esperienza di Canva

Le prime reazioni da parte della comunità di utenti su piattaforme come i subreddit di Adobe evidenziano un certo malcontento per gli aumenti dei prezzi e le inevitabili restrizioni sui piani. Non è una novità nel settore: anche Canva ha tentato di implementare una strategia di aumento dei prezzi legata all’AI, per poi rivederla a causa di un forte dissenso tra gli utenti. Sarà interessante osservare se Adobe riuscirà a mantenere fermo il suo piano o se dovrà cedere alle richieste dei clienti insoddisfatti.

In sintesi, il panorama degli abbonamenti a Creative Cloud si sta evolvendo rapidamente e gli utenti dovranno adattarsi a queste nuove realtà nel prossimo futuro.

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