L’app di Google ti fa cancellare gli ultimi 15 minuti di ricerca sull’iPhone

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Google sta aggiungendo una nuova funzionalità alla versione iOS dell’app Google Search che andrà ad eliminare rapidamente gli ultimi 15 minuti della cronologia delle ricerche effettuate sul proprio iPhone.

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Come spiegato nella giornata di giovedì dal gigante di Mountain View, per la versione iOS della sua app di ricerca il lancio della funzionalità è confermato, mentre gli utenti che posseggono un dispositivo Android dovranno pazientare ancora un po’: la funzione dovrebbe essere ufficiale entro la fine dell’anno. Ma come fare per rimuovere gli ultimi 15 minuti di Google Search sul proprio iPhone? Niente di più semplice.

Il primo “step” è avviare l’app di Google per iOS e cliccare sull’icona del proprio profilo, facilmente individuabile in alto a destra dello schermo. A questo punto, bisogna fare tap su “Elimina ultimi 15 minuti” e il gioco è fatto. In questo modo, se eseguiamo delle ricerche che non vogliamo far sapere a nessun altro, possiamo procedere all’eliminazione di tutte le tracce della ricerca.

Google ha anche diffuso alcune nuove funzionalità che aumentato ulteriormente la protezione alla cronologia delle ricerche collegata al proprio account Google. Ad esempio, nel caso l’utente abbia attivato i controlli per l’eliminazione automatica, è possibile fare in modo che Google cancelli continuamente e automaticamente la cronologia delle ricerche – assieme alla cronologia delle altre app – dopo 3 mesi, 18 mesi o 36 mesi. Per i nuovi account, l’opzione di eliminazione automatica predefinita è di 18 mesi, anche se l’utente può sempre decidere di personalizzarla per un periodo più o meno lungo.

Il colosso californiano mette inoltre a disposizione il controllo della privacy mentre funge da guida tramite le impostazioni. Una volta completato il tutto, una visita al Controllo sicurezza consentirà di scoprire quanto siano effettivamente forti le nostre difese. Ad esempio, potremo vedere quali app di terze parti hanno accesso ai dati del nostro account e scoprire quali password sono invece deboli e da cambiare (tramite Google Password Manager, ndr).

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In più, l’utente verrà avvisato se una di queste password è stata compromessa e se alcune di queste password sono state utilizzate più volte su più siti. Grazie all’uso della crittografia, hacker e malintenzionati non saranno in grado di vedere le nostre ricerche: a scanso di equivoci, Google afferma che non vende mai a terzi nessuna delle informazioni di ricerca generate dagli utenti.

BigG afferma inoltre di proteggere ogni giorno oltre 4 miliardi di dispositivi con Google Safe Browsing, inviando un avviso non appena un utente sta per accedere a un sito pericoloso oppure è in procinto di scaricare file che possono comportare seri rischi per la sicurezza. Anche i webmaster riescono ad ottenere una protezione simile, ricevendo quindi un avviso quando i loro siti risultano compromessi; Google procederà ad una diagnosi approfondita del problema, aiutando a trovare una soluzione.

“I nostri team e i nostri sistemi sono al lavoro per impedire che i siti pericolosi e dannosi vengano visualizzati nella Google Search”, afferma l’azienda USA. “Ogni giorno, i nostri sistemi rilevano oltre 40 miliardi di pagine di spam, di cui impediamo la visualizzazione nella Ricerca. Fa tutto parte del nostro lavoro rendere Google sempre più sicura”.

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