Allerta smishing: l’FBI segnala una vasta campagna negli Stati Uniti con possibili ripercussioni in Europa

L’FBI avverte di una crescente campagna di smishing negli Stati Uniti, con oltre 10.000 domini registrati da truffatori, e mette in guardia sulla possibile diffusione in Europa.

Negli ultimi giorni, l’FBI ha lanciato un’importante segnalazione riguardante un’ampia campagna di smishing che imperversa sul territorio statunitense. Questa pratica fraudolenta, che sfrutta la messaggistica SMS per truffare le persone, potrebbe presto estendersi anche al continente europeo. Con oltre 10.000 nomi di dominio registrati da un singolo autore, l’alert non è da sottovalutare, dato il potenziale pericoloso che questa tecnica può rappresentare.

La diffusione del fenomeno smishing negli Stati Uniti

Il termine smishing nasce dalla fusione delle parole “SMS” e “phishing”, un approccio ingannevole mirato a rubare informazioni personali tramite messaggi di testo. Secondo un recente rapporto dell’Unit 42 di Palo Alto Networks, i cybercriminali hanno avviato una campagna che già ha mostrato numeri preoccupanti negli Stati Uniti. Falsi messaggi sulla tassa autostradale da pagare o avvisi fittizi su consegne di pacchi sono tra le strategie più comunemente utilizzate. Questi messaggi non sono solo ingannevoli, ma mirano a generare un senso di urgenza e timore nelle vittime, spingendole a protagonizzare delle azioni che potrebbero risultare fatali per la propria sicurezza finanziaria e personale.

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Il fenomeno ha già dato segni di crescita allarmante, tanto che si stima che i truffatori possano affrontare una nuova operazione ancor più vasta e organizzata. Con la registrazione di 10.000 nuovi domini, ben organizzati per sfruttare eventuali vulnerabilità, gli esperti di sicurezza sottolineano l’importanza della vigilanza in questo periodo.

I meccanismi delle truffe: come i cybercriminali agiscono

Quando si parla di smishing, la strategia è semplicemente ingegnosa. I truffatori inviano SMS che richiedono l’inserimento di dati sensibili, promettendo in cambio servizi o informazioni che, in realtà, non esistono. Questo metodo di attacco si basa spesso sulla suggestione e sulla manipolazione della paura, proponendo avvisi riguardanti il pagamento di pedaggi o avvenuta consegna di pacchi. I messaggi, presentati in modo accattivante e professionale, sono progettati per confondere le vittime e convincerle ad agire senza riflettere.

Una volta che l’utente ignora ogni prevenzione e accede ai link forniti, viene reindirizzato a siti web peculiari e somiglianti a quelli ufficiali di istituzioni, banche o aziende di spedizione. Qui, viene richiesto di fornire informazioni personali, per poi essere sfruttate dai malviventi. I dati rubati possono porre grave rischio alle finanze del singolo, con possibilità di furto di identità o accesso non autorizzato ai conti bancari. È fondamentale, quindi, che gli utenti siano sempre all’erta, e si informino sulle considerazioni di sicurezza relative ai messaggi di testo che ricevono.

Come difendersi dalle truffe smishing

La difesa da tali attacchi parte dalla consapevolezza. Essere informati sul fenomeno smishing è il primo passo nella lotta contro questa forma di criminalità informatica. Gli utenti devono prestare particolare attenzione a quali link cliccano e ai messaggi a cui rispondono. È fondamentale esaminare l’URL del messaggio per identificare eventuali incongruenze, e valutare l’interfaccia dei siti sui quali si viene reindirizzati. Un qualsiasi dettaglio che non appare in linea con l’aspetto ufficiale dei brand e delle aziende potrebbe indicare un tentativo di truffa.

In aggiunta, non bisogna farsi prendere dal panico qualora si ricevessero messaggi urgenti che fanno leva sulle emozioni. Se il contenuto fa riferimento a brand noti, è saggio evitare risposte dirette. Invece, è consigliabile contattare l’ente attraverso canali ufficiali, come il sito web o il servizio clienti, per verificare l’autenticità del messaggio. Essere proattivi e cauti diventa ora più che mai necessario per proteggere la propria identità e i dati personali.

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